Un Festival di narrazioni e scritture - Live Sicilia

Un Festival di narrazioni e scritture

Nei comuni di Alia, Aliminusa, Cerda Montemaggiore Belsito e Sciara
1-7 agosto
di
2 min di lettura

Nella Valle dei Racconti, in programma dall’1 al 7 agosto, è un Festival interdisciplinare di narrazioni e scritture applicate, nato da un gruppo di associazioni e di attivisti culturali, con la collaborazione dei cinque comuni della Valle del Torto: Alia, Aliminusa, Cerda Montemaggiore Belsito e Sciara; una manifestazione culturale come una festa di storie e racconti che girino tra la gente, nelle piazze come nelle strade; parole ambulanti come un tempo furono dette e raccontate all’aperto, negli spazi pubblici e popolari dai cantastorie.

Nella Valle dei Racconti è quindi un Festival di storie, scritte e non, raccontate in dialetto, in italiano, in francese; lette, cantate o accompagnate dalla musica; filmate, proiettate, pitturate oppure testimoniate; sempre fuori dalla pagina e quindi applicate in direzione e nel senso dell’ascolto. E un Festival costruito sui recital, i reading e le performance che portano in scena le storie e la parola, che racconta, fuori, in pubblico, col fiato. Le improvvisazioni, i suoni, le musiche, i video che accompagnano gli eventi del Festival non sono che mezzi e modi diversi di raccontare. Attorno a questi tanti incontri, interventi, proiezioni, laboratori, mostre, ogni volta gratuiti e aperti a tutti. Un festival che è come la ruralità di questa valle, che è coltura ed anche cultura quotidiana.

Ri-Costruzioni

In tempo di pandemia e di contatti banditi, rispettando le dovute misure di sicurezza, di distanziamento e le disposizioni dettate dal DPCM in corso, l’intento del festival è quello di rimettere la socialità, ragione fondamentale della manifestazione, al centro della comunità costruendo momenti e spazi d’incontro. Non a caso il titolo dell’edizione 2021, la prima, sarà Ri-Costruzioni. Nella Valle dei Racconti è un progetto collettivo che crede che, nei tempi bui, la condivisione può essere il contenitore concreto, il luogo dove si possono continuare a produrre azioni, pratiche, esperienze, pensiero visibili e chiari. In un mondo che cambia, nelle sue distanze, nei suoi confini, nei suoi spazi, stiamo vivendo una nuova realtà che sarà nostra per un po’di tempo ancora ed alla quale dobbiamo abituarci. La pandemia ha cambiato il nostro tempo, segnato da linee e strade obbligate, e ne ha ristretto i limiti. Ciononostante esistono ancora margini all’interno degli spazi disponibili e dentro questi è possibile agire, ripensare, ricreare perché bisogna ricominciare ad accompagnare il futuro. Mai come in questo momento c’è stato bisogno di scambi, d’incontri, d’ascolto, d’attenzione, di raccontare, di comunicare, d’apertura, tutte cose che hanno un ruolo fondamentale per le nostre vite, ed è quindi utile, necessario, dirle, ascoltarle, sentirle, scriverle, leggerle, filmale, cantarle, recitale, per rompere l’isolamento di questo tempo. Narrare sarà, come nel Decameron, già costruire il mondo nuovo. Narrazioni d’un tempo nuovo, diverso per questa novità che stravolge ciò che ci unisce, i contatti, i legami, che bisogna ad ogni modo provare a vivere nell’unico senso della vita e cioè come momento e opportunità di crescita collettiva. Da qui la ragione fondamentale del progetto festival e dello spazio di comunicazione che esso sottende.

IL PROGRAMMA

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