CATANIA – Città invasa dai turisti e l’anfiteatro chiuso nei festivi. A lamentare la condizione del Colosseo catanese, impossibile o quasi da visitare, è la deputata pentastellata Josè Marano.
L’intervento della deputata
“Dopo due anni di interrogazioni, sopralluoghi e appelli alla stampa mi ritrovo a dover ancora una volta intervenire sulla scandalosa gestione dell’Anfiteatro Romano di Catania – scrive. Come denuncia la stampa, i turisti lo hanno ritrovato per l’ennesima volta chiuso la scorsa domenica mattina. Un giorno di piena estate con carovane di turisti impossibilitati a visitare il secondo anfiteatro più importante d’Europa”.
La prima segnalazione nel 2019
La deputata interviene in merito “ai disservizi registrati nella fruizione del sito archeologico che proseguono ancora oggi”. Marano, nel 2019, aveva presentato una specifica interrogazione poiché il sito era aperto soltanto un giorno a settimana, ottenendone l’apertura per più giorni. “Soltanto dopo una mia interrogazione il governo regionale ha disposto l’apertura del sito per più giorni a settimana. Nonostante le rassicurazioni del presidente Musumeci però, a distanza di due anni i problemi non sono stati risolti e il sito risulta chiuso in una giornata fondamentale per il turismo, come una domenica di luglio”.
“Musumeci intervenga”
“Musumeci risolva una volta per tutte le questioni relative al personale”. È l’appello che Josè Marano lancia al presidente della Regione. “Non ci si può appellare alla buona volontà dei volontari sempre e comunque. Ci vuole personale qualificato, che parli le lingue e che conosca la storia delle meraviglie archeologiche di Catania: i turisti non devono trovare solo chi gli apra la porta (cosa che vediamo di per sé già difficile visti i risultati) ma anche chi li guidi in un percorso di conoscenza. Per non parlare delle condizioni di pulizia e manutenzione del sito – conclude – che avevo denunciato nel corso di un sopralluogo effettuato lo scorso anno. Diventerà bellissima? Con questi pessimi risultati non credo proprio”.
