Diciottenne "violentata" in macchina da tre coetanei - Live Sicilia

Diciottenne “violentata” in macchina da tre coetanei

Due marocchini e un ennese, sono stati rinviati a giudizio

ENNA – Rimasta da sola in macchina con quattro ragazzi, che avevano dato un passaggio a lei e una sua amica alle quattro del mattino, una diciottenne ennese avrebbe subito molestie sessuali. Due ragazzi avrebbero allungato le mani, palpeggiandola nelle gambe e nel seno, cercando di convincerla ad avere un rapporto sessuale. Dopo pochi istanti, però, vedendo la sua reazione spaventata, il giovane che era alla guida si è fermato e l’ha fatta scendere, vicino alla Questura.

E’ accaduto nel settembre dell’anno scorso, nel cuore della zona storica del capoluogo. Sono questi i contorni della vicenda, sino a oggi inedita, per cui tre ragazzi poco più che maggiorenni, due marocchini e un ennese, sono stati rinviati a giudizio con l’accusa di atti sessuali di gruppo.

L’inchiesta, condotta dal personale della seconda sezione della Squadra Mobile, è stata coordinata dai sostituti procuratori di Daniela Rapisarda e Orazio Longo. L’ipotesi di reato è contestata ai tre in concorso, ma solo in due, un ennese e uno dei ragazzi marocchini presenti, sarebbero gli autori dei palpeggiamenti.

Il processo si aprirà il 2 dicembre, con giudizio ordinario, dinanzi al Tribunale collegiale di Enna. I tre imputati sono difesi dagli avvocati Patrizia Di Mattia, Paolo Nasonte e Vincenzo Franzone.

L’episodio, come detto, risale alle prime luci dell’alba di un giorno di settembre del 2020. La ragazza aveva trascorso una serata in giro con alcune amiche. Per tornare a casa avrebbero preso un passaggio. Poi, però, a un certo punto i ragazzi avrebbero fatto scendere la sua amica, che era giunta a destinazione, e la giovane vittima, nonostante un tentativo vano di scendere anch’ella dall’auto, si sarebbe ritrovata da sola con quattro ragazzi. In quel frangente sarebbe avvenuto l’approccio sessuale da parte di due di loro. Poi l’immediata e coraggiosa reazione da parte della diciottenne e la scelta del guidatore, un giovane marocchino amico dei ragazzi, che non figura tra gli imputati, di fermare l’auto per farla scendere in piazza Garibaldi, a ridosso della Questura.


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