Il pensionato e la droga: "Zombie" e "Brozovic" andavano a ruba

Il pensionato, la droga: “Zombie” e “Brozovic” andavano a ruba

I retroscena del blitz che ha portato in carcere 8 persone allo Zen 2

PALERMO – Il primo a finire sotto osservazione è stato Filippo Miranda. Dopo di lui è toccato a Francesco Unniemi. Sono due degli otto arrestati nel blitz dei carabinieri per lo spaccio di droga allo Zen 2.

Un giro vorticoso di contatti

Sono entrambi volti noti alle forze dell’ordine. Dai loro telefonini è emerso un giro vorticoso di contatti con personaggi pregiudicati per stupecfaenti. Strano era che Miranda, che vive di una pensione di 515 euro al mese, movimentasse parecchio denaro su una carta Postepay. Altrettanto strano era che potesse permettersi quei continui viaggi in aereo con destinazione Barcellona. In pochi mesi ne sono stati ricostruiti quattordici.

In Spagna ci andava per comprare hashish e marijuana che poi avrebbe rivenduto a Palermo, dove venivano consegnati da un corriere espresso.

“Topo” e “champagne”

Per mesi gli indagati hanno cercato di celare la propria identità dietro soprannomi come “Topo” e “Brozovic”. La droga invece veniva chiamata “gelato”, “choco cookies”, “zombie” o “champagne”.

Solo che gli stessi indagati, in altre conversazioni, erano tutt’altro che attenti a non dare nell’occhio. Le microspie, piazzata dai militari su ordine della Procura di Palermo, hanno registrato frasi inequivocabili. Come quelle pronunciate da Miranda: “Ho il fumo burro per ora ti giuro davvero lo prendo a 500, 550 euro ma è burro… le persone cadono malate. Quando sono andato ne ho comprato 10 kg”.

Una mazzetta di banconote

Avrebbe fatto riferimento al viaggio del 7 febbraio 2020 a bordo di un volo Vueling per Barcellona e ritorno due giorni dopo su un aereo aereo Alitalia

Ancora Miranda: “Per comprare il materiale avevo i soldi ma contanti mica dovevo fare il biglietto con il contante mi servivano nella carta per fare il biglietto…”. Una mazzetta di banconote per un totale di venti mila euro.

Nei giorni della pandemia, quelli del lockdown del 2020, Miranda salì ancora una volta su un aereo per Barcellona: “… avevo la febbre a 40 come facevo, morivo, io avevo paura che avessi…”. Forse temeva di essere stato contagiato dal Covid.

La fuga al mercato

Le microspie hanno intercettato anche un inseguimento tra le bancarelle del mercato rionale allo Zen 2. “Prendi il pacco delle mani e scappa, vattene vattene, veloce, veloce”, urlava Miranda al telefono parlando con Paolo Scasso, pure lui indagato, braccato dai carabinieri.

Ed è stato pure intercettata la consegna di un pacco. Il corriere espresso lo recapitò in via Gino Zappa. Mittente “Ana Marcella Fernandez”, destinatario “Marcello Fontana”. Nessuno dei due nomi era vero.


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