Arrivò il boss e gli dovettero cedere il posto a capotavola

Arrivò il boss e gli dovettero cedere il posto a capotavola

Un capo si riconosce anche dalle piccole cose. Così mostravano rispetto a Giuseppe Greco

PALERMO – Un capo si riconosce anche dalle piccole cose, dai gesti che, in un contesto diverso, sembrerebbero irrilevanti. Non è così per Cosa Nostra.

Il 15 giugno 2020 i carabinieri del Nucleo investigativo di Palermo si sono piazzati davanti a un ristorante a Villabate. Sapevano dell’incontro fra Giuseppe Greco, considerato il nuovo reggente del mandamento di Ciaculli, e Ignazio Ingrassia.

Quest’ultimo era seduto a capotavola e discuteva con altri commensali. Quando è arrivato Giuseppe Greco ed è entrato nel locale i carabinieri avevano guadagnato una visuale perfetta per vedere e descrivere la scena.

Ingrassia si è alzato in piedi per cedere il posto a Greco. Anche con queste cose si riconosce la supremazia del capo. Giuseppe Greco è cugino di Leandro, il giovanissimo boss che lo avrebbe preceduto alla guida del mandamento, partecipando alla riunione della cupola di Cosa Nostra azzerata dai carabinieri nel 2018.

Entrambi sono nipoti di Michele Greco, il “papa” della mafia. Ingrassia, nonostante i suoi trascorsi criminali, le vecchie condanne e la latitanza in America, doveva stare un passo indietro rispetto a Greco.


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