Emergenza incendi, scoppiano le polemiche sulle responsabilità

Emergenza incendi, scoppiano le polemiche sulle responsabilità

Note infuocate dal sindacato Ugl. Mentre Sinistra Italiana punta il dito contro la giunta Pogliese.


CATANIA – La misura è colma. Da sindacati a movimenti politici si cerca di capire cosa ieri non abbia funzionato. Scarica di comunicati stampa da più fronti.

L’ugl vuole chiarezza

Dura presa di posizione dell’Ugl per gli incendi di ieri che hanno colpito Catania. “Si accertino fino in fondo le responsabilità dell’ennesimo disastro che la città di Catania ha dovuto subire nella giornata di ieri. Non è affatto più ammissibile che una giornata di caldo e vento di scirocco, che rientra ormai nella normalità del nostro clima, debba tramutarsi puntualmente nell’anticamere di una tragedia a causa dell’incuria in cui versa una fetta consistente del territorio e, soprattutto, la Zona industriale. I nostri appelli, reiterati nel tempo e mai più rinnovati per rassegnazione, sono stati infatti ignorati e non può che esserci rabbia davanti a tutto ciò.” Lo dice la Ugl di Catania, con il segretario territoriale Giovanni Musumeci, puntando il dito contro il sistema generale di prevenzione.

“Fermarsi ogni anno a semplici interventi volti alla pulizia superficiale delle aree, all’emissione di provvedimenti ed al lancio di allerte, a qualunque livello, è come cercare di nascondere la polvere sotto il tappeto. Da anni lamentiamo che serve una bonifica totale dei luoghi, un ripristino del decoro in lungo ed in largo. Solo così potremmo evitare di far piangere cittadini, imprenditori e lavoratori, a cui va la nostra massima solidarietà, ma anche fare in modo di non mettere in pericolo il valoroso personale dei Vigili del fuoco, delle forze dell’ordine, di Marina militare e Capitaneria di porto, della Protezione civile, del 118 ed i volontari a vario titolo che ringraziamo con un abbraccio. Proprio queste ultime categorie di operatori della sicurezza non possono combattere ad armi impari, dovendo fare i conti con l’esiguità di personale. E’ sempre la stessa e solita storia che non si può più risolvere con i soliti proclami del giorno dopo, mentre c’è chi fa i conti con gli ingenti danni e chi è vivo per miracolo. Non è più accettabile che importanti aziende di uno dei poli produttivi del sud Italia vengano messe a repentaglio e chi vi lavora debba anche subire il rogo della propria auto, perché i luoghi circostanti continuano ad essere una vera discarica a cielo aperto. Non è tollerabile che, specialmente nel periodo di grande crisi che stiamo vivendo, l’imprenditoria turistica debba vedere in fumo questa e non si sa quante stagioni, se forse riuscirà a rimettersi in piedi, magari senza averne colpa. Ci aspettiamo le scuse da chi poteva fare soltanto di più e meglio davanti ad un contesto certamente non inedito ed improvviso, di fronte all’incuria ed all’abbandono del territorio. Auspichiamo che vengano individuati i responsabili non per una mera sete di giustizia, ma perché l’impunità non sia il lasciapassare per un nuovo fenomeno incendiario. E’ un monito che vale per Catania, così come per tutti gli altri centri dell’area metropolitana laddove già si sono verificate criticità e dove di potrebbero creare gli stessi problemi. Ovviamente – conclude Musumeci a nome di tutta la Ugl – questo principio è parecchio valido per gli interventi preventivi in materia di dissesto idrogeologico, dato che la stagione delle piogge intense è alle porte e non ci si potrà trovare anche in questo caso impreparati.” 

La Cgil

Se gli incendi si sono propagati a dismisura nella giornata di ieri a Catania, mettendo a repentaglio la sicurezza dei cittadini e del territorio stesso, le responsabilità vanno ricercate nella cattiva gestione delle politiche antincendio della Regione Siciliana. La pensano così i segretari generali di Cgil e Flai Cgil, Carmelo De Caudo e Pino Mandrà, che sottolineano come “il prezzo economico e morale pagato in queste ore di fuoco dalla città di Catania sia stato davvero troppo alto. Di contro sappiamo che a Catania gli operai dell’Azienda forestale sono circa 3000 (di cui 860 sono lavoratori dell’ antincendio) , con almeno 600 unità in meno del fabbisogno reale. La causa di questo squilibrio va ricercata anche nel mancato turn over che provoca squilibri anche nella composizione delle squadre. Ma prima di tutto, non possiamo dimenticare come l’attività di manutenzione sia partita con enorme ritardo in tutta l’Isola e cioè solo a giugno, quando le operazioni dovevano essere ultimate. È inoltre necessario inserire per tempo in bilancio  le somme necessarie”.Per Cgil e Flai Catania i disastri ambientali non prescindono, come oramai è sin troppo noto, dalle scelte umane. Nel caso della Regione siciliana si tratta addirittura di “non scelte” visto che “le istituzioni dimostrano sempre più di non saper intuire i rischi a breve e medio termine, di non volere puntare su una strategia salva- territorio di base. – continuano i due sindacalisti- per esempio puntando anche sui lavoratori a termine e non solo sugli stagionali come invece sta accadendo.  Il dissesto idrogeologico di questa parte dell’ Isola è sotto gli occhi di tutti, eppure nulla cambia. Non ci limiteremo a puntare il dito, ma difenderemo questo settore lavorativo senza tregua. Ne va dell’economia e della sicurezza di tutti”.

Sinistra Italiana

Sinistra Italiana ritiene invece che ci sia un responsabile e sia l’amministrazione comunale.

“Il 29 giugno durante una conferenza stampa Sinistra Italiana denunciava la mancata prevenzione antincendi nella zona sud di Catania – scrivono in una nota congiunta Pierpaolo Montalto, Giolì Vindigni e Marcello Failla – il 30 giugno si inviava una mail alle seguenti autorità: Sindaco di Catania, Assessore all’ecologia ed al verde, Comando Vigili Urbani di Catania, Protezione Civile, Vigili del fuoco, chiedendo un urgente intervento di scerbatura per prevenire il rischio di incendi nelle aree interessate e nell’intera zona sud. Inoltre dieci giorni fa Sinistra Italiana presentava un esposto alla Procura denunciando l’inadempienza dell’amministrazione comunale.

Puntualmente nella prima giornata di vero caldo, Catania è stata nuovamente devastata dalle fiamme, come accadde due anni fa al boschetto della Plaia. Oggi la situazione è ancor più drammatica perché le fiamme hanno interessato interi quartieri popolari. Ancora una volta a pagare sono le fasce più deboli. L’amministrazione comunale non dando ascolto alle nostre denunce e a quelle di numerosi cittadini si è assunta la gravissima responsabilità di questo disastro, se oggi chi ha sbagliato, Sindaco in testa, avesse un minimo di dignità annuncerebbe immediatamente le proprie dimissioni.

Catania è invasa dalle discariche abusive; Degrado e incuria dominano nelle aree periferiche, l’abbandono assoluto di interi quartieri è un dramma da decenni. Pogliese con tardive e inutili dichiarazioni prova a salvare la faccia. Ma, oramai, non c’è nulla da salvare. C’è solo bisogno di far risorgere una città devastata dalle fiamme per le gravi responsabilità di chi la governa”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI