Rubate fioriere della parrocchia: "Ladri con divisa di una Partecipata"

Rubate fioriere della parrocchia: “Ladri con divisa di una Partecipata”

Frate Corallo non riesce a darsi una spiegazione. Perché rubare oggetti che valgono 10 euro?
PIAZZA SANTA MARIA DI GESU'
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Rubate le fioriere posizionate sul sagrato della chiesa Santa Maria di Gesù che sorge nella omonima e centralissima piazza. Le fioriere, in plastica del valore di 10 euro ciascuna, erano state posizionate come dissuasori al parcheggio selvaggio che ogni giorno vede il Sagrato della chiesa invaso da auto e moto.

In questi giorni il Presidente della Commissione Urbanistica e Gestione del Territorio Manfredi Zammataro, consigliere Comunale del gruppo #DiventeràBellisima, ha incontrato frate Massimo Corallo impegnato, da circa due anni, nella Parrocchia della chiesa Santa Maria di Gesù.

“Ho già incontrato l’Assessore alla Mobilità, Giuseppe Arcidiacono, e il Capo di Gabinetto Giuseppe Ferraro – dice Zammataro – ho posto loro il problema della riqualificazione dell’area dove insiste la chiesa e la parrocchia di Santa Maria di Gesù ponendo in essere soluzioni immediate contro la sosta selvaggia e il traffico caotico in questa parte della città. Da lunedì prossimo saremo già a lavoro per trovare soluzioni adeguate”.

Sul furto delle fioriere, già di per se strano visto il valore delle stesse, Frate Massimo Corallo interviene.

“Davanti al Sagrato della chiesa sono posizionati dei paletti contro la sosta selvaggia, ma questo, a quanto pare, non bastava più – dichiara Frate Corallo – riuscivano a parcheggiare tra un paletto e l’altro. La soluzione delle fioriere ci era sembrata la più opportuna. Quelle di plastica avevano un prezzo vicino alle nostre possibilità, 10 euro. Purtroppo le hanno rubate e non riusciamo a capire il motivo, di certo, non economico.”

Nei filmati delle telecamere di videosorveglianza appaiono due figure e un’auto, ma la cosa più inquietante è che uno dei due ladri indossa la divisa di una Società Partecipata del Comune etneo.

“Ho già inviato una nota al Presidente della Società Partecipata del Comune per avviare un’indagine interna – ribadisce Zammataro – e verificare se realmente la persona coinvolta nel furto delle fioriere davanti alla chiesa di Santa Maria di Gesù sia realmente un dipendete di detta Partecipata”.

Un episodio di per se molto inquietante. “L’Istituzione deve dare un segnale, intervenire, dev’essere vicina a chi fa un’opera di sensibilizzazione civica e di presenza sul territorio – continua Zammataro – come fa la Parrocchia Santa Maria di Gesù. Abbiamo attraversato un periodo difficile. La Pandemia ci ha fatto isolare, adesso è arrivato il momento dell’aggregazione e tutte le strutture atte a questo sono, istituzionalmente, da salvaguardare”.

La chiesa Santa Maria di Gesù, oltre a essere centro di aggregazione con la sua Parrocchia, è anche un piccolo scrigno di tesori. Venne ricostruita nel XVIII secolo da fra’ Girolamo Palazzotto dopo il terremoto del 1693. Al suo interno sono conservate le opere di Antonello da Saliba, Angelo di Chirico, il crocifisso ligneo di frate Umile da Petralia datato 1628 e una scultura, di scuola gaginesca, che raffigura la Madonna con Bambino.

Nel Chiostro interno della chiesa insiste un bassorilievo con arabeschi a decoro della fonte del cortile, opera di Antonello Gagini, e le pareti dei portici adornate con decorazioni pittoriche di notevole spessore.

Oltre al furto delle fioriere la chiesa di Santa Maria di Gesù si trova, nella parte prospicente alla strada, con spazi a verde, pubblico, abbandonati e dove le erbacce crescono incontrastate.

“Sono stato io, in prima persona, ad armarmi di decespugliatore e sistemare un po’ i rami delle erbacce che oramai impedivano anche il passaggio sui marciapiedi di fronte alla chiesa – interviene frate Corallo – portiamo avanti il progetto di un piano di riqualificazione in questa zona tenendo conto della storicità del posto e coinvolgendo un’altra Istituzione che è la Soprintendenza ai Beni Culturali.

Proponendo il cambio del piano di viabilità e riportando alla luce l’antico Sagrato con le sua scalinata del ‘700 che si trova, quasi integro, sotto l’asfalto della strada”.

Un, sogno, quello di frate Massimo Corallo che incomincia a prendere forma nella chiesa che, dal 1949, è diventata parrocchia.


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