Cislaghi: "Ci potrebbe essere un picco di casi in Italia, ecco quando" - Live Sicilia

Cislaghi: “Ci potrebbe essere un picco di casi in Italia, ecco quando”

L'epidemiologo mette in guardia la popolazione italiana sull'aumento dei casi
CORONAVIRUS
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I numeri dei positivi al Covid continuano ad aumentare e da un momento all’altro si potrebbe registrare un vero picco. Lo sa bene l’epidemiologo Cesare Cislaghi, già presidente dell’Associazione italiana di epidemiologia.

“E’ presumibile – ha dichiarato Cislaghi – che, se il trend epidemico resta invariato, il picco dei casi si raggiungerà in Italia fra una settimana-dieci giorni e poi dovrebbe iniziare il calo. L’indice di replicazione dei casi, che è quello che segna la accelerazione e la decelerazione dell’epidemia ieri 1 agosto era a 1,27 e sta più o meno scendendo dello 0,5 ogni giorno. Se il trend continua a mantenersi costante, fra una settimana circa arriveremo a tale indice con un valore 1 ed il livello 1 indica che i casi non aumentano più e rimangono costanti. Proprio quando i casi diventano costanti è il momento massimo, quello definito ‘picco’, poiché dalla crescita si arriva alla decrescita. Probabilmente tale picco si raggiungerà fra una settimana-dieci giorni. Questo se naturalmente il trend dei contagi rimane invariato”.

“Il massimo in Italia – ha affermato Cislaghi – non è raggiunto e inoltre esiste una variabilità tra le Regioni, e il sud rallenta meno del nord. Ciò che ha prodotto l’aumentato numero di contagi nelle ultime settimane – rileva l’epidemiologo – è avvenuto 10-15 giorni fa e non sembra che negli ultimi 15 giorni ci sia stata una accelerazione di cause che possono aver ulteriormente fatto aumentare i contagi. Quindi è probabile che l’andamento rimanga invariato. L’aumento dei contagi si è invece probabilmente innescato a metà giugno, quando si sono chiuse le scuole, sono iniziate le ferie con l’apertura dei luoghi di aggregazione, senza dimenticare le aggregazioni legate agli Europei di Calcio”.

L’aumento dei casi – ha concluso Cislaghi – è stato anche favorito dalla variante Delta che tuttavia, a mio parere non è la causa ma una concausa. Probabilmente la causa è stato proprio il ritorno alla normalità dell’Italia in bianco ed i comportamenti più rilassati dei cittadini”.

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