La banda dei furti, quella volta che rubarono un pappagallo

La banda dei furti, quella volta che rubarono un pappagallo

Accanto agli adulti, tutti del rione Brancaccio di Palermo, c'erano dei ragazzini pronti a tutto

PALERMO – Quando facevano irruzione in appartamenti, magazzini e garage non andavano troppo per il sottile. Razziavano di tutto, dalle macchine alle damigiane di olio di oliva. Si sono portarti via persino un pappagallo, ma avevano un debole per la Vespa Piaggio, modello special, che va molto di moda.

Il blitz dei carabinieri di Misilmeri, coordinati dalla Procura di Termini Imerese, che ha portato all’arresto di sette persone, ricostruisce una ventina di colpi, tutti messi a segno nel 2019 in diversi paesi della provincia di Palermo. Accanto agli adulti, tutti del rione Brancaccio di Palermo, c’erano dei ragazzini pronti a tutto.

Sono stati traditi dalla loro frenetica vita social. I carabinieri, infatti, hanno confrontato le immagini delle telecamere di sicurezza con le foto postate in rete. E hanno riconosciuto il taglio di capelli, le felpe, i giubbotti e cappellini dei pià noti marchi indossati duranti i colpi.

Davvero curioso il fatto che ci sia anche un pappagallo nella refurtiva. Ne parlava uno degli indagati, Vincenza Procopio, che si era affezionata al volatile: “… si mette in testa il mio pappagallo. Perché ora è il mio, Mà… sono
diventata sua madre… mi bacia tutta appena mi vede”.

Il colpo più grosso fu messo a segno ai danni di un negozio di ottica a Bolognetta: spaccarono la vetrata e rubarono merce per 14 mila euro. Un’altra volta, raccontava Margherita Scarpisi, dovettero scappare quando già la cassaforte era quasi dentro la macchina”. Erano arrivati gli “sbirri”.


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