Il boss resta ai domiciliari: "Incompatibile con il carcere"

Il boss resta ai domiciliari: “Incompatibile con il carcere”

La decisione del Tribunale di Sorveglianza di Catania nei confronti del paternese Antonino Rapisarda.
CLAN MORABITO
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CATANIA – Resta ai domiciliari Antonino Rapisarda (nomignolo Nino u biondu), boss del clan Morabito di Paternò. Lo ha deciso il Tribunale di Sorveglianza di Catania che ha fissato un’udienza per rivalutare le condizioni cliniche e di salute del detenuto dopo un anno dall’emissione del provvedimento del Tribunale messinese che aveva dichiarato incompatibile la detenzione carceraria per le sue esigenze di salute. Una incompatibilità che è stata confermata alla luce della documentazione e della perizia medica fornita. Rapisarda, difeso dall’avvocato Antonio Giuffrida, resta quindi a casa a Paternò. La sua scarcerazione finì nella ormai famosa lista dei 600 che lasciarono in carcere durante il primo lockdown Covid. In quella fase il magistrato di sorveglianza concesse un differimento della pena che poi diventò definitivo, anche se a tempo. Infatti anche l’anno prossimo la sua detenzione domiciliare sarà nuovamente soggetta a valutazione del Tribunale di Sorveglianza. 

Il profilo criminale

Ninu u Biundu è stato condannato per mafia in via definitiva, ma il suo nome è tornato alla ribalta nel 2016 quando è scattato il blitz Vicerè. Rapisarda è considerato uno dei nomi di rango della squadra di Paternò dei Laudani di Catania. Il processo è terminato con una sentenza di condanna che finirà di espiare nel 2029. Ma il difensore ha già chiesto un incidente di esecuzione per il ricalcolo della pena residua. 


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