Percepivano il reddito non avendone diritto: dovranno restituire il denaro - Live Sicilia

Percepivano il reddito non avendone diritto: dovranno restituire il denaro

L'operazione della guardia di finanza di Corleone ha portato alla scoperta di ben cinque soggetti che violavano la legge
LE INDAGINI
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PALERMO – Nei giorni scorsi i militari della Tenenza di Corleone, in esito ad attività di intelligence economico-finanziaria e in stretta sinergia e collaborazione info-operativa con l’INPS, hanno individuato tra Corleone, Villabate, Godrano, 5 soggetti risultati tutti illecitamente beneficiari del Reddito di Cittadinanza. 

I soggetti controllati avevano omesso di comunicare dati e informazioni risultanti ostative per la concessione del beneficio. In particolare, 2 di essi avevano omesso di dichiarare che all’atto della presentazione dell’istanza uno dei componenti il proprio familiare era stato sottoposto a misure cautelari personali. Un terzo non aveva indicato nell’istanza che due dei componenti il proprio nucleo familiare risiedevano, stabilmente, in una struttura residenziale con retta a totale carico del Comune di Corleone e che pertanto non potevano essere considerati in carico al richiedente. 

Un altro soggetto, invece, non aveva indicato la titolarità, da parte un componente il proprio nucleo familiare, di cespiti patrimoniali diversi, dalla casa di abitazione, il cui valore, ai fini IMU, superava la soglia di €. 30.000 prevista dalla normativa. Infine nei confronti di un quinto soggetto, i militari hanno rilevato, nell’ambito degli ordinari servizi d’istituto, che un familiare aveva avviato un’attività commerciale abusiva in forma ambulante.

Tenuto conto che tali circostanze costituiscono cause ostative alla concessione del beneficio, i finanzieri hanno proceduto a segnalare i soggetti alla Procura della Repubblica di Termini Imerese per la violazione prevista dall’art. 7 del D.L. 4/2019 e, contestualmente a comunicare gli indebiti percettori agli uffici I.N.P.S. competenti territorialmente per l’irrogazione delle sanzioni amministrative di revoca/decadenza del beneficio e per il recupero coattivo delle somme già indebitamente percepite, pari complessivamente a circa € 30 mila. 

L’attività di servizio, conferma il ruolo di polizia economico-finanziaria affidato al Corpo della Guardia di Finanza, a contrasto delle illecite condotte di coloro i quali, accedendo indebitamente a prestazioni assistenziali erogate dallo Stato, sottraggono importanti risorse economiche destinate a favore di persone e famiglie che si trovano effettivamente in condizioni di disagio


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