Caro No vax, ti scrivo: attento, sei in pericolo più di me

Caro No vax, ti scrivo: attento, sei in pericolo più di me

Sono un medico e ti invito a studiare insieme a me.

Caro No-vax,

lo stato di guerra non ci fa bene, te ne sarai accorto. Soprattutto guardando elementi oggettivi. I numeri, per esempio: contagi, ricoveri e deceduti, tutti in risalita. Che ne pensi? Ne convieni che non ha senso offendersi a vicenda, mantenere questo clima arroventato, avversare posizioni ideologiche mentre fuori imperversa la bufera?

Vedi, qualche settimana fa entrambi ci siamo ritrovati ad esultare per i gol di Chiesa e per le strepitose parate di Donnarumma. Ti sarai accorto anche tu di qualche nostro decibel in più, di una veemenza inusitata, di un’esultanza maggiore. Mi sono fatto l’idea che dentro quell’esultanza ci fosse anche rabbia, proprio così amico mio, la tua e la mia rabbia. Una voglia incontrollabile di buttare dietro questo paio d’anni di angosce e restrizioni, perché entrambi abbiamo lo stesso dannato, identico bisogno di liberarci da questo incubo. Qualcosa, dunque, ci rende pari. Ed è da qui che dobbiamo partire, da questo obiettivo liberatorio comune. Dobbiamo solo metterci d’accordo sulle modalità da adottare per raggiungerlo.

Quindi ti racconto che molti anni fa mi ritrovavo in biblioteca, un pomeriggio di inizio estate, in facoltà, le spalle chine su libri ed appunti, le dita a sfogliare pagine e tormentate matite ed evidenziatori e dubbi, molti dubbi in testa. Sentii una pacca sulla spalla; girandomi vidi che era proprio l’anziano professore con cui avrei dovuto sostenere un esame, di lì a pochi giorni. Avvicinandosi, mi disse “studia, fai bene a studiare; è questa la strada giusta”. Con parole semplici, flemmatiche, credo affettuose, mi indicava di continuare inducendomi un supplemento di coraggio.

Bene, con profondo spirito di condivisione, una cosa mi sento di dirtela, pacatamente ma anche fermamente, la stessa cosa che ebbe a dirmi quel vecchio professore, tanti anni fa: fai come me, ti prego, studia. Non fermarti alle invettive che sgocciolano dagli schermi dei tablet, tra strombazzamenti e denunce di complotti mondiali. Non arrenderti agli slogan di cui è pieno il web. Troppe voci al mercato, troppi millantatori. Non ci si può abbandonare all’irrazionalità di sentori scomposti quando, piuttosto, si richiede lucidità, raziocinio, determinazione. Lo so, è difficile orientarsi; ma, sarai d’accordo con me, potrai fidarti di te stesso e allontanare i dubbi solo studiando, attingendo alle fonti accreditate e a patto che ti voglia dotare delle armi giuste: la lancia del coraggio e l’armatura dell’umiltà. Gli itinerari del sapere non sono sempre semplici o scontati, ma sono gli unici ad aprirci alla conoscenza. E la conoscenza – solo questa – può salvarci e far vincere la guerra; le guerre si vincono conoscendo i punti deboli del nemico.

Studia, dunque, amico mio; con i tuoi mezzi, secondo le tue inclinazioni e i tuoi interrogativi. Non ritenerti offeso da questo invito: è lo stesso che faccio a me stesso, ogni giorno, da quel giorno. Studia, e saremo uniti in uno sforzo comune. Poniti al fianco di chi non vuol fermarsi, di chi ha ancora la curiosità e l’intraprendenza di accedere al sapere scientifico. La Scienza, o è una formidabile arma al servizio dell’uomo, o non è.

Cosa ci divide, allora? Certo, dobbiamo ammettere che le nostre posizioni contrapposte non sono simmetriche. Perché se per te è indifferente il mio comportamento e la mia scelta di vaccinarmi, per me non può valere lo stesso discorso. Per me è di capitale importanza che anche tu ti vaccini, per tutelare te stesso e il resto della società che ci circonda. La tua rispettosa indifferenza nei miei confronti, non può trovare in me una pari posizione, nei tuoi confronti. Amico mio, siamo pericolo; tu più di me. Se per i ricoveri e i morti della prima ora, circa un anno fa, potevamo dare addosso ad un destino fatale e imprevedibile, per quelli di oggi dobbiamo ammettere che ci sono colpe e colpevoli: oscurantismo, negazionismo e suoi seguaci. È innegabile. E nota bene: il numero dei miei colleghi che hanno perso la vita nel corso della loro strenua e disperata azione salvifica, a favore di ammalati di Covid, ha smesso drasticamente di crescere con l’avvento del vaccino, azzerandosi. È un dato di fatto basato sull’evidenza, non il frutto di una favorevole congiuntura astrale.

Se non ci credi, se non ti basta, se hai sospetti, studia; studiamo insieme e confrontiamoci quando vuoi, “è la strada giusta”, perché l’unica. Dobbiamo solo fare in fretta, perché, come vedi, il nostro microscopico nemico comune è più veloce dei nostri inutili contrasti.


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