Di Dio: "Aziende rischiano di pagare l'inefficienza politica" - Live Sicilia

Di Dio: “Aziende rischiano di pagare l’inefficienza politica”

"Abbiamo urgente bisogno di maggiore efficienza nelle politiche di contenimento del contagio per le quali, peraltro, sono state impiegate ingenti risorse pubbliche"

PALERMO – La Sicilia, nonostante il numero crescente di casi, è ancora in zona bianca. Questa crescita, però, preoccupa parecchio in vista dell’inverno.

“La preoccupazione per un altro inverno critico non è minimamente mitigata dalla momentanea permanenza della Sicilia in zona bianca – dichiara Patrizia Di Dio presidente di Confcommercio Palermo -. Le nostre aziende rischiano di pagare ancora il conto dell’incapacità e della inefficienza di una classe dirigente politica che prima non è stata in grado di garantire il contenimento dei contagi che continuano inesorabilmente a crescere e poi non è stata in grado di organizzare una campagna vaccinale adeguata. I fatti sono chiari: la Sicilia ha di gran lunga il più alto numero di contagi ed è agli ultimi posti per vaccini inoculati”.

“Abbiamo urgente bisogno di maggiore efficienza nelle politiche di contenimento del contagio per le quali, peraltro, sono state impiegate ingenti risorse pubbliche. Se non ora quando? – si chiede la Di Dio -. Il rimedio al virus è il vaccino, come dice la scienza, e allora senza continuare a tergiversare e con doverosa responsabilità a tutti i livelli si vada avanti, senza indugiare magari solo per ragioni di opportunità politica. Quando ci hanno fatto chiudere le nostre attività a causa dell’emergenza sanitaria nessuno ha tentennato o si è fatto domande. Pretendiamo che chi è chiamato a difendere la nostra salute e la nostra vita lavorativa sappia affrontare la gravità della situazione con la stessa capacità organizzativa e il senso di responsabilità messi in campo dal mondo delle aziende – ha continuato la Di Dio -, costrette a dare il mille per cento in termini di impegno, sacrificio, capacità e organizzazione per garantire il lavoro per sé e per i propri dipendenti. Riteniamo inoltre incomprensibile come non si rispetti con doveroso rigore e inflessibilità il sacrosanto diritto alla salute di chi si è vaccinato e pretende la garanzia di avere sicurezza nei luoghi di lavoro e nei locali pubblici”.

Il presidente si è anche soffermato sui controlli: “Occorrono anche controlli più rigorosi per evitare assembramenti o comportamenti inadeguati e irresponsabili, bisogna produrre ulteriori sforzi per raggiungere quell’ampia fetta di popolazione che non è ancora vaccinata, anche con una massiccia e opportuna campagna di informazione che neutralizzi disinformazione e ignoranza. È necessario insistere sul Green Pass nella speranza che venga esteso a tutte le attività pubbliche, a cominciare dalla circolazione sui mezzi di trasporto, e che sia reso obbligatorio per tutti i dipendenti pubblici e privati a contatto con il pubblico”.

“Non è ipotizzabile pensare a nuove restrizioni alle attività produttive – conclude la Di Dio -. La nostra economia, dopo 20 mesi di emergenza, è in ginocchio senza che la Regione abbia riconosciuto alcun sostegno, solo chiacchiere. Tanti hanno dovuto chiudere, molti hanno continuato l’attività indebitandosi e gli ultimi due mesi di lavoro non possono certo cancellare il disastro economico subito”.


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