Centro direzionale su colata storica: lettera aperta a Musumeci e Pogliese

Centro direzionale su colata storica: lettera aperta a Musumeci e Pogliese

Il documento è firmato da Rete Piattaforma per Librino e da CittàInsieme.
L'INTERVENTO
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CATANIA – Si rivolgono al presidente Musumeci e al sindaco Pogliese. Vogliono accendere i riflettori sul progetto di realizzazione del Centro direzionale della Regione, lungo la Circonvallazione. In parte a eliminare le lave del 1669.

Le richieste

Rete Piattaforma per Librino e da CittàInsieme scrivono una lettera aperta, inviata per conoscenza alla stampa, nella quale suggeriscono, ancora una volta, di costruire l’edificio a Librino, “quartiere della Città di Catania”, scrivono, che “gode di una posizione strategica invidiabile, facilmente raggiungibile dal resto della città e dai Comuni dell’hinterland, sulla quale sarebbe possibile quindi investire efficacemente operando, ad esempio, decentramenti amministrativi nelle strutture abbandonate che in questo quartiere sorgono copiose e che porterebbero un notevole risparmio dei fitti passivi pagati dalle Pubbliche Amministrazioni, oltre che importanti azioni di riqualificazione del territorio”.

La delibera

La delibera a cui fanno riferimento le due associazioni è la n. 228 ed è stata approvata il 27 maggio dalla Giunta Regionale: stabilisce “lo schema di Convenzione tra la Regione medesima ed il Comune di Catania per la concessione del diritto di superficie ad aedificandum su terreni comunali ricadenti in quell’area della nostra città”, sottolineano.

Le considerazioni

Secondo le scriventi, “l’area individuata dalle parti ricadrebbe in zona sottoposta a tutela del Piano Paesaggistico, dato che in quest’area insiste la colata lavica del 1669, e non edificabile secondo il PRG”; inoltre, “nel Piano di Zona di Librino è previsto che nell’area di Viale Librino debba sorgere un Centro” Direzionale per Uffici Pubblici”. “Perché costruire nuove opere anziché riqualificare l’esistente? Dov’è finito l’imperativo categorico del consumo di suolo zero”? – si chiedono.

Mancato decentramento

“Dopo l’apertura del nuovo Ospedale San Marco, avevamo iniziato a credere ad un’inversione di tendenza della politica che permettesse di abbandonare (finalmente) l’idea di Librino come un mero quartiere dormitorio, attribuendole finalmente quel valore strategico che la sua posizione naturale le riconoscerebbe: Assessorati Comunali, Cittadella delle Forze dell’Ordine, Uffici Giudiziari, nuovo Stadio, Centri Direzionali… darebbero un grande impulso a quest’area della Città, garantendo il giusto mix tra edilizia residenziale e servizi dei quali Librino e i suoi 70.000-80.000 abitanti hanno estremo bisogno e, soprattutto, sfruttando a vantaggio di tutti gli utenti un’area che in termini di viabilità, collegamenti autostradali, parcheggi, collegamenti prossimi con la Metropolitana non ha certamente uguali con altre zone della città. Vantaggi di cui certamente non gode “Nesima Superiore” rispetto alla quale, all’edificazione di un mega Centro Direzionale Regionale corrisponderebbero ulteriori intasamenti di traffico che andrebbero ad aggiungersi a quelli che già oggi impediscono, nelle ore di punta, di compiere un solo passo.


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