Pandetta nella bufera: la Prefettura vigila su concerto a Ostia

Pandetta nella bufera: la Prefettura vigila su concerto a Ostia

Attacchi e polemiche per l'esibizione prevista nel municipio sciolto per mafia. Il trapper neomelodico risponde sui social.

OSTIA (ROMA) – È ancora una volta nella bufera il trapper neomelodico catanese Niko Pandetta, nipote del boss al 41bis Turi Cappello e da poco condannato in appello per droga. La sua presenza, con un concerto, al festival “Villaggio dello sport – X Village” il prossimo 17 settembre ha smosso molte polemiche. La prima a sollevare le proteste è stata Maricetta Tirrito, portavoce del Co.g.i. (Comitato Collaboratori di Giustizia), che ritiene inopportuna la partecipazione di chi è arrivato a dedicare una canzone a un esponente mafioso come lo zio, protagonista della guerra di mafia degli anni 80 e 90. “Non è questa l’immagine che dobbiamo dare di Ostia. È un concerto che getta l’ennesima ombra su questo territorio, che può essere dissipata se Niko prendesse dal palco posizioni serie contro la mafia”. A queste parole nelle ultime ore si è aggiunta la nota infuocata di Gianpiero Cioffredi, presidente dell’Osservatorio per la

Sicurezza e la Legalita’ della Regione Lazio. “Il concerto di Nico Pandetta previsto a Ostia per il 17 settembre rappresenterebbe un oltraggio alle vittime innocenti di mafia e ai loro familiari e una ferita alla memoria condivisa della nostra Repubblica”. 

Per Marco Possanzini, Coordinatore Sinistra Italiana del X Municipio, l’evento deve essere annullato. L’esponente di SI ha attaccato duramente l’assessore pentastellato che ha cercato di allontanare le polemiche dall’amministrazione comunale dicendo che ha solo concesso il suolo pubblico.  “In un Municipio sciolto per mafia, dove la criminalità utilizza i fuochi d’artificio per lanciare segnali diretti e indiretti, sul palco dell´X Village andrebbe fatto salire Don Ciotti, altro che Niko´ Pandetta. La Delegata alle Periferie non ha nulla da dire? Intervenga e faccia sospendere questa schifezza”.

Non è tardata in questi giorni l’intervento, sempre per mezzo social, del trapper catanese. “Dovrei essere preso d’esempio come rivalsa ma i giornali e molti altri organi preposti, in svariate regioni d’Italia provano ad intralciare il mio lavoro, i miei live show. Ho ribadito – ha detto Pandetta – molte volte che grazie alla musica sono una persona nuova e diversa dal passato. Continuano ad additarmi determinate accuse alle quale ho dato ampie risposte e spiegazioni nel corso degli anni. Il brano che mi si contestualizza (‘Dedicata a te’, ndr) è stato rimosso dalle scalette dei miei Live Show ben 5 anni fa. Quindi trovo queste accuse infondate. Ribadisco che potrei essere d’esempio per molti giovani che hanno vissuto o vivono la realtà che ho vissuto anche io. Ringrazio Dio per avermi dato una seconda possibilità. Credendo in me stesso coltivando le mie doti e passioni”.

Intanto, per quanto pubblicato dall’Agi, la Prefettura e le forze dell’ordine stanno seguendo da vicino la vicenda. E sicuramente fanno presente che “non sarà consentito a Pandetta e a nessun altro di esibirsi in qualsiasi forma che inneggi all’illegalità o alla criminalità organizzata”. 


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