Covid, reparti pieni e stop ricoveri: "Il prezzo dei no vax"

Covid, reparti pieni e stop ricoveri: “Il prezzo dei no vax”

L'analisi lucida e critica di Raffaele Lanteri, responsabile Medici dell'Ugl Salute.

CATANIA – I Pronto Soccorso sono nuovamente affollati e intasati. Sono lontani i tempi in cui per la paura del covid gli ospedali si evitavano come la peste. In un anno e mezzo la musica è cambiata. E così nella prima linea dell’emergenza arrivano feriti, cronici, acuti. Dall’intossicazione post “mangiata”, al mal di denti, alla caduta in bicicletta. Ma arrivano anche i positivi al covid, anche intere famiglie contagiate. I numeri sono in netto rialzo. 

“Ci sono stati giorni di agosto, in cui ero di guardia, che c’è stato il delirio. Quasi ci fossero gli sconti al centro commerciale”, racconta Raffaele Lanteri, responsabile regionale Medici dell’Ugl Salute. “Per non parlare di quello che accade nelle sale d’attesa degli ambulatori. All’interno entra solo il paziente, ma in ospedale arriva sempre accompagnato. E quindi si creano mini assembramenti”, spiega ancora. 

Lanteri è convinto di una cosa: “Il vaccino è l’unica scelta di libertà. E mi sembra assurdo che deve essere la politica ad imporre un obbligo”. Ma con questi numeri e questi dati, per il medico pare che “l’obbligo vaccinale” sia l’unico modo per uscirne. “Il 30% di non vaccinati non è poco – argomenta – significa che in un tavolo da quattro persone uno non è immunizzato. E per le scelte di queste persone stiamo pagando un prezzo troppo alto. Chi ha deciso di sottoporsi al vaccino e che magari sta vedendo ritardare un ricovero, un intervento, un controllo”. Perché siamo nuovamente alla situazione di qualche mese fa con il blocco dei ricoveri “differibili e non urgenti”. Con il pericoloso differimento di tanti screening anche oncologici. Ma il medico legale Cristoforo Pomara è stato chiaro: “Convertire posti ordinari in covid significa programmare morti”. 

Il sindacalista è disposto a fare anche un passo indietro. “Queste persone hanno deciso di non vaccinarsi, liberi di farlo. Però allora inizino a fare la spesa online e a tenere comportamenti che non contribuiscano a diffondere il virus. Invece io che ho il greenpass magari devo mangiare all’interno del ristorante, mentre il no vax cena a due passi dal mare e si gode la luna e i faraglioni”, si sfoga Lanteri chiedendo precisi interventi di “premialità” a chi ha scelto di vaccinarsi. 

Ma in ultimo, Lanteri spinge affinché “si facciano i sierologici a tappeto a tutti gli operatori sanitari in modo da poter rendere più sicuro il lavoro di chi sta in prima linea”. Anche se poi sospirando conclude: “Certo se tutti fossimo vaccinati non servirebbe”. 


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