Bando per autisti alla Rap, nessuno stop ma bagarre in consiglio

Bando per autisti alla Rap, niente stop ma bagarre in consiglio

Ieri la cabina di regia, Forello: "Esposto alla Corte dei Conti"

PALERMO – Assunzioni, avanti tutta. O almeno per il momento. Mentre in consiglio comunale rimane incandescente il clima sulle assunzioni alla Rap, ieri si è riunita la cabina di regia sulle società partecipate: un vertice fra tecnici di Palazzo delle Aquile e dell’azienda guidata da Girolamo Caruso per fare chiarezza sulle procedure finite al centro della bagarre politica.

In ballo c’è il bando dei 46 autisti che scade a fine settembre, che si andranno ad aggiungere alla trentina di interni in via di promozione, ma anche quello annunciato per 306 operai per il quale però servirebbero ulteriori passaggi. Assunzioni che hanno fatto storcere il naso alle opposizioni che, a più riprese, hanno puntato il dito contro procedure che arrivano a pochi mesi dalle prossime elezioni. Ma a provocare la levata di scudi è anche la condizione di pre-dissesto del Comune di Palermo, che comporterebbe lo stop alla spesa del personale non solo dell’ente ma anche delle partecipate, e la mancanza di alcuni documenti aggiornati e approvati come il piano industriale, quello del fabbisogno e il consuntivo 2020.

Obiezioni che ieri sono state al centro della cabina di regia che dovrà riaggiornarsi dopo ulteriori verifiche: bocche cucite, ma a esprimere più di una perplessità sarebbe stata soprattutto la Ragioneria generale incaricata di tenere sotto controllo i conti del Comune e che sta preparando gli atti per il pre-dissesto. Perché se è vero che le nuove assunzioni sarebbero pagate con i risparmi derivati dagli oltre 600 pensionamenti degli ultimi anni, è anche vero che assumere nuovo personale escluderebbe eventuali tagli alla spesa che invece il dissesto impone, a cui sommare il futuro e ormai certo aumento della Tari. La Rap in questi giorni ha premuto il piede sull’acceleratore e ha approvato i documenti mancanti, ossia piano industriale, del fabbisogno e bilancio, che però per diventare operativi dovranno necessariamente passare dal via libera del socio unico.

“L’articolo 32 del regolamento dei controlli interni del Comune è chiarissimo – attacca Ugo Forello di Oso – e prevede che ad approvare le linee di indirizzo e il piano industriale delle partecipate sia solo e soltanto il consiglio comunale, con uno specifico riferimento alle politiche del personale. Una prerogativa esclusiva dell’Aula e che nessun altro può arrogarsi, nemmeno il sindaco, e il consiglio non solo non ha approvato nessun piano ma l’anno scorso, in occasione del nuovo contratto di servizio di Rap, ha espressamente rimandato il piano industriale”. La tensione è alle stelle e la vicenda potrebbe finire anche alla Corte dei Conti: “L’articolo 35 prevede che i verbali della cabina di regia vengano trasmessi ai consiglieri e resi pubblici – continua Forello – Abbiamo già chiesto di avere il verbale di ieri per comprende le posizioni dei singoli uffici, ma è lampante che i dubbi sulla legittimità dell’operato di Rap permangano tutti: ecco perché presenteremo un esposto alla magistratura contabile per la palese violazione del regolamento”.

La Rap però sembra tirare dritto e proprio ieri l’assemblea dei soci ha approvato il consuntivo 2020. “ll socio unico, oltre a riconoscere la regolarità dei conti aziendali, già confermata dagli organi di controllo aziendali,  ha già avviato – spiega Caruso –   il percorso di ricapitalizzazione dell’azienda con il passaggio dell’immobile di piazzetta Cairoli volto a ripristinare un adeguato patrimonio aziendale e ha messo in moto le procedure per il reperimento di fonti di finanziamento pubbliche e private che daranno linfa alla società fortificandone il patrimonio. La Rap, contrariamente a quanto si dice, gode di buona salute e, grazie ad una costante e continua azione di monitoraggio e alla concreta attuazione di strategie, gli indici attestano una buona tenuta dei conti”.

Il caso però potrebbe finire presto in consiglio comunale con la convocazione di Caruso: all’ordine del giorno ci sarebbero non solo le assunzioni, ma anche le dimissioni dell’ex presidente Giuseppe Norata e del direttore generale Roberto Li Causi, oltre alla vicenda di Maurizio Miliziano. “Il consiglio comunale deve fare chiarezza su quanto sta accadendo alla Rap, nell’interesse della città e dei lavoratori – dice Fabrizio Ferrara del gruppo Misto – In pochi mesi abbiamo visto tre persone avvicendarsi alla guida dell’azienda, assistito alla decadenza di un cda e alle dimissioni di un direttore generale e adesso, alla vigilia delle elezioni, improvvisamente la Rap scopre di dover assumere oltre 300 persone. Ho chiesto di ascoltare sia Caruso che gli uffici della Ragioneria generale del Comune perché è evidente che scelte così dirimenti abbiano un impatto sulla tenuta dei conti di tutto l’ente e su questo serve immediata chiarezza”.

La presenza del Ragioniere generale sarà indispensabile – spiega il capogruppo della Lega Igor Gelarda – Pare infatti che non si sia espresso a favore della procedura adottata da Rap e vorremmo capire il perché. Nutriamo anche noi delle perplessità su questo iter e vogliamo capire se è quello giusto”.


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