Percosse, pedinamenti e minacce alla ex: in carcere 33enne

Percosse, pedinamenti e minacce alla ex: in carcere 33enne

Non si ferma il fenomeno della violenza sulle donne che vede in Vanessa, Chiara solo le ultime vittime della brutale mano di un uomo.
VIOLENZA DI GENERE
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Una lunga sequela di atti violenti. Botte, percosse, pedinamenti. Si è conclusa con l’arresto del persecutore la vicenda di una donna di 37 anni, letteralmente perseguitata dall’ex.

Violenza di genere

Non si ferma il fenomeno della violenza sulle donne che vede in Vanessa, Chiara solo le ultime vittime della brutale mano di un uomo. Stavolta, per fortuna, l’intervento dei carabinieri ha scongiurato il peggio: il 33enne persecutore è infatti finito in manette, su richiesta della Procura della Repubblica. L’uomo dovrà rispondere dei reati di rapina, sequestro di persona, atti persecutori e lesioni personali aggravate.

La lunga persecuzione

La vicenda trae origine dalla decisione della donna di interrompere una relazione sentimentale con il compagno nel maggio del 2021. In quell’occasione, l’uomo si era recato presso l’abitazione della madre della donna e l’aveva colpita più volte. Gli episodi di violenza sono poi continuati: solo 3 giorni dopo la poveretta, a causa di ulteriori percosse dell’ex fidanzato, era stata costretta a recarsi presso il pronto soccorso dell’ospedale Gravina di Caltagirone dove i medici le avevano diagnosticato un “trauma cranico facciale con ecchimosi all’occhio destro ed agli arti superiori, collo e gambe” con una prognosi di 7 giorni.

Il furto delle chiavi

L’ex compagno ha aggredito la donna anche il 16 giugno ed il 7 luglio scorsi ed in quest’ultima occasione, in particolare, aveva strattonato la donna facendola rovinare in terra così impadronendosi del suo cellulare e delle chiavi di casa, motivo per il quale era stata costretta a ricorrere all’ausilio dei Vigili del Fuoco per poter fare rientro nell’abitazione. Nel crescendo della tensione generatasi l’uomo si era in seguito recato presso l’abitazione dell’ex compagna, sita al piano sottostante a quella dei genitori, prendendone a calci il portone e giungendo sino alla porta d’ingresso, venendo però provvidentemente bloccato dai suoi stessi parenti subito accorsi perché avvisati telefonicamente dai vicini di casa.

Le minacce

Il padre della donna, non più disposto a sopportare ulteriori violenze alla figlia dopo averne notati i lividi sul corpo, si era recato presso la caserma dei Carabinieri per denunciare le angherie subite.  Tale iniziativa gli era però valsa l’intimidazione dell’aggressore che, in seguito, lo aveva minacciato dicendogli <<… pure per te ce ne sono, ti spacco la faccia, prendo la macchina e ti metto sotto! …>>.

Le continue aggressioni

Le aggressioni da parte dell’uomo sono proseguite. Toccando il culmine lo scorso 14 agosto quando la donna, che stava apprestandosi a festeggiare il Ferragosto con gli amici, è stata ancora una volta avvicinata per strada dall’ex compagno che, verosimilmente in preda ad alcolici o stupefacenti e dopo aver ricevuto il suo rifiuto a seguirlo, era sceso dall’auto dandole una testata in faccia e, trascinatala all’interno del veicolo, aveva guidato pericolosamente per le vie cittadine mentre nel frattempo la colpiva con numerosi pugni in tutto il corpo. La poveretta era poi riuscita fortunosamente a sfuggire al suo aggressore quando quest’ultimo si era fermato per un guasto alla macchina ma, accortosi del suo tentativo di fuga, l’ha rincorsa e tirandola per il collo e l’ha trascinata sin sotto l’abitazione dei propri genitori che, provvidenzialmente, sono subito intervenuti facendogli perdere la presa e così consentendole di scappare via.

L’arresto

Anche in quest’occasione la donna era ricorsa alle cure dei medici dell’ospedale Gravina che le hanno refertato “trauma cranico minore con ematoma frontale multipli traumi escoriati del collo, arti superiori e torace, policontusione e stato d’ansia reattiva” con relativa prognosi di 15 giorni. Gli innumerevoli episodi di violenza sono stati riscontrati dai Carabinieri di Mirabella Imbaccari che hanno raccolto quegli elementi investigativi che, sviluppati e poi compendiati alla Procura di Caltagirone, hanno consentito il consolidamento del quadro indiziario a carico del 33enne e di richiedere per lui la misura cautelare poi emessa dal G.I.P. del locale Tribunale. 


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