Vaccino, strani sintomi e morte: 'Giustizia per mia moglie' - Live Sicilia

Vaccino, strani sintomi e morte: ‘Giustizia per mia moglie’

“Mi disse che era stanca e non ce la faceva più, tutto è iniziato dopo la seconda dose di vaccino".

MARSALA – Troppo presto per dire se esista un nesso di causalità. Il vaccino, quegli strani sintomi, poi il decesso di Cristina a 72 anni. Adesso il marito Alfredo Anania, noto psichiatra di 76 anni e il figlio chiedono giustizia.

Le ultime parole

“Mi disse che era stanca e non ce la faceva più, tutto è iniziato dopo la seconda dose di vaccino, mia moglie nessuno me la restituirà”. Non si rassegna Alfredo Anania, lo fa per la moglie e per quel legame maturato dopo 49 anni di matrimonio.

“Aveva 72 anni e scelto di vaccinarsi perché era impaurita del covid. – racconta lo psichiatra a LiveSicilia – il 23 luglio aveva fatto la prima dose, senza alcuna reazione”.

La seconda dose

Il 25 agosto la signora riceve la seconda dose di vaccino. Dopo due giorni le appare una tumefazione sul viso, perde l’appetito. Non ha la forza di camminare. Il 31 agosto non riesce a salire le scale. E ancora, il marito raccoglie tutto in un fascicolo. Il 2 settembre compaiono “petecchie” agli arti inferiori e superiori, “erano delle chiazze bluastre di sangue fuoriuscito, come se fosse caduta. Contemporaneamente – ricorda ancora il medico – la tumefazione alla mandibola aumenta di volume e compare su entrambi i lati”.

Prelievo d’urgenza

Scatta il prelievo di sangue d’urgenza, ma si coagula subito. Alfredo Anania vive giornate d’inferno: “Il 4 settembre si aggravano le petecchie e le tumefazioni, sospetto subito la carenza di emoglobina e andiamo in ospedale. I medici accertano che mia moglie ha una crisi blastica con 300mila globuli bianchi e valori bassissimi di emoglobina, con un pericolo tremendo di emorragia. Era come se fosse stata esposta a radiazioni”.

Il trasferimento e le ultime ore

La signora viene trasferita al Cervello di Palermo, nonostante la trasfusione i globuli bianchi sono 260mila.

“Lunedì sei settembre parliamo più volte al telefono, Cristina mi dice che non riesce ad alzare una gamba. Inizia l’emorragia cerebrale”.

Alfredo Anania ha la voce rotta dal pianto: “Grazie ai medici, riusciamo a vedere mia moglie, siamo bardati ma riusciamo ad accarezzarla”. Poi le ultime parole: <<Alfredo, sono stanca, non ce la faccio più>>.

“Chiediamo giustizia”

“Mio figlio ha presentato una denuncia, chiede giustizia, io sono rassegnato al fatto che nessuno me la restituirà, ma vorremmo sapere veramente cosa è successo e cosa può succedere con i vaccini.

Poi è morta, l’abbiamo potuta accarezzare. Mi aveva detto, alfredo, sono stanca, non ce la faccio più

Mia moglie non può essere riportata in vita. Adesso chiediamo giustizia, mio figlio ha presentato una denuncia. Io – conclude lo psichiatra – mi sono vaccinato con la prima dose, non so se fare la seconda”.


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