I fuochi dedicati al boss ucciso: l'agguato di mafia in via Cairoli

I fuochi dedicati al boss ucciso: l’agguato di mafia in via Cairoli

I botti bloccati dalla polizia ieri notte erano per il compleanno di Iano Fichera, ammazzato nel 2008.

CATANIA – La mano dello Stato si è fatta sentire. Fermati i fuochi d’artificio che sono  serviti a “onorare la memoria” – così si legge nel comunicato della Questura – del defunto Sebastiano Iannuzzo Fichera. Oggi avrebbe compiuto 50 anni il “piccolo boss” di San Giorgio ucciso in un agguato di mafia nel 2008. Gli agenti delle Volanti hanno trovato una batteria di botti da fare invidia a una piccola festa padronale. “Cinque catene di fuochi illegali per un totale di 17 batterie di tubi monocolpo, aventi una massa attiva di esplosivo pari a 7043,7 grammi, collegati tra loro da una miccia pirotecnica a rapida combustione, priva di qualsiasi etichettatura e del peso complessivo di 350 grammi”. A seguire le varie esplosioni diversi spettatori. Ma alla fine, un giovane (classe 2001) si è preso tutta la responsabilità ed è stato denunciato.

 Non è la prima volta che in via Della Lucciola, ogni 14 settembre, si cerca in qualche modo di “celebrare” il compleanno del “picciriddu” ammazzato – così dice la sentenza definitiva – per ordine del capomafia Biagio Sciuto ‘Tigna. Una sorta di lezione per gli affiliati, visto che Fichera avrebbe tenuto per sé alcuni proventi della droga senza condividerli con il clan.

In via Della Lucciola, fino a qualche anno fa, era stato realizzato un murale dedicato a Iannuzzu dove c’era scritto “Ammazzato per invidia”. Una sorta di monumento dedicato al boss che il Comune (con il già vicesindaco Marco Consoli) decise – dopo diversi articoli di denuncia di LiveSicilia – di far rimuovere con una precisa ordinanza. A quell’omicidio è seguita la vendetta: lo spietato killer Sebastiano Lo Giudice è immortalato davanti alla lapide di Fichera mentre abbraccia la giovane vedova. Pochi minuti prima è stato ammazzato Giacomo Spalletta, braccio destro di Biagio Sciuto e considerato dalla magistratura la mano che ha ucciso il giovane esponente del clan Sciuto Tigna. 

In via Cairoli, dove il 26 agosto 2008 Iano Fichera è stato crivellato di colpi, è stata piazzata una lapide di marmo con scritto: “Perché Iannuzzo Vale”. Oggi era stranamente spoglia, davanti c’erano dei cocci di lumini rossi. Quest’anno qualcuno ha deciso di esplodere dei rumorosi botti, invece di portare un silenzioso mazzo di fiori nell’altarino creato nel luogo dove è stato ammazzato. 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI