De Luca lancia il guanto di sfida: "Musumeci è una iattura" VIDEO - Live Sicilia

De Luca lancia il guanto di sfida: “Musumeci è una iattura” VIDEO

Il sindaco di Messina è pronto a dare battaglia.

PALERMO – Il sindaco di Messina, Cateno De Luca ha presentando alla stampa il proprio movimento politico (Sicilia Vera) lanciando il guanto di sfida all’attuale inquilino di Palazzo d’Orleans al grido di “megghiu suli ca mali accumpagnati?”. Un motto che è già tutto un programma. Al suo fianco il fedelissimo Danilo Lo Giudice, deputato regionale che ha già sparigliato le carte dell’attuale maggioranza nel corso di più di una votazione in aula. L’analisi dello stato dell’arte del governo in carica portata avanti in conferenza stampa è impietosa. Il sindaco di Messina ribadisce di essere in campo per le regionali del 2022 e lascia la porta aperta a potenziali alleati purché sia lui a dare le carte di gioco.

LA DIRETTA

11:20 L’onorevole Lo Giudice apre la conferenza stampa facendo una panoramica dei temi all’ordine del giorno e dei prossimi appuntamenti di Sicilia Vera (il primo sarà l’assemblea del movimento che si terrà a Taormina l’1 e il 2 ottobre). “Non siamo politici ma amministratori”, sottolinea il deputato.

11:27 prende la parola il sindaco De Luca che lancia con una bordata durissima. “Chiedo scusa ai siciliani per avergli regalato Musumeci, una iattura che la Sicilia non meritava”. “Inizio mio percorso chiedendo scusa ai siciliani, la Sicilia non si meritava la sciagura Musumeci, che ho contribuito a fare eleggere, dopo il disastro Crocetta. E neppure Gaetano Armao meravigliao”. C’è una Regione che funziona solo tre mesi l’anno per la manovra finanziaria approvata tra l’altro sempre dopo l’esercizio provvisorio, il resto dei nove mesi non si sa cosa faccia. Io il bilancio a Messina lo approvo a dicembre”, spiega. Poi fa un Amarcord del percorso che ha portato alla nascita della maggioranza non lesinando critiche ad Armao e sottolinenando il ruolo di regista di Stancanelli (nome scandito per bene). Infine l’annuncio. “A febbraio mi dimetterò da sindaco per cominciare a governare”, aggiunge De Luca

11:33 De Luca attacca la maggioranza sugli enti locali e l’assessore Armao sui fondi Poc. Il sindaco di Messina prova a tirare per la giacca il presidente Gianfranco Miccichè criticando “l’equilibrismo” che caratterizza i rapporti interni alla maggioranza. “Oggi consegnerò a Gianfranco Miccichè il documento ‘vertenza città di Messina’ che potrebbe essere anche vertenza Palermo o vertenza Catania perché per il 90% sono problemi che gli enti locali hanno con la Regione e con questo governo. Qui c’è un vulnus: dirò a Miccichè, con cui mi lega una lunga amicizia, che questo documento è uno sfratto anche per lui. Non è pensabile che un presidente del Parlamento consenta che un governo non porti a compimento le leggi che approva l’Assemblea. Se guardiamo le finanziarie approvate, il 90% di tutto il lavoro fatto nelle commissioni parlamentari non sono attuate dal governo”, argomenta il sindaco. E ancora. “Le leggi si devono applicare – dice – siccome c’è il ‘babbio’ di chi deve fare fuori Musumeci, non mi interessa nulla. Dopo che ho scoperto nell’inchiesta su Ruggero Razza di come dovevano mettermi il bavaglio, sono incompatibile con questo mondo, con queste istituzioni che pensano di fare fuori gli avversari politici”.

11:44 “Io sono candidato alla presidenza della Regione”, ribadisce De Luca. “Il tema non è questo, ma se andremo da soli o no: a chi conviene?”, dice il sindaco avvisando l’attuale coalizione di maggioranza.

11:50 “Musumeci è l’opposto di Zaia che è in grado di vincere a prescindere dal risultato dei partiti che lo sostengono”, dice. “Sarà una campagna dove sarà fondamentale il corpo a corpo, non mi preoccupa che altri partano dal 25% e io dal 15%; se in campo rimarranno tre o quattro candidati di peso il risultato sarà che non ci sarà maggioranza in Parlamento e questo è un dato da non sottovalutare”. E ancora: “Figuratevi uno come Musumeci che non riesce a gestire una maggioranza bulgara in un Parlamento senza maggioranza”, dice il sindaco di Messina. Poi un duro affondo. De Luca invita i partiti a ritirare gli assessori dalla giunta “perché l’epoca dell’olio di ricino è finito”. “So che l’onorevole Lo Giudice ha invitato all’assemblea di Sicilia Vera dell’1 e 2 ottobre a Taormina tutti gli assessori regionali, ma pare che abbiano l’ordine di non rispondere. Io colgo l’occasione per invitare gli assessori Baglieri, Zambuto e Armao a partecipare ai tavoli tematici. Se Musumeci vuol venire sarà ospite dell’onorevole Lo Giudice che sta organizzando la convention”, prosegue.

12:00 De Luca non chiude la porta a nessuno. “Se Salvini, Cancelleri o Barbagallo si accorgono che sono un buon candidato, dirò loro venghino signori venghino”, ma aggiunge che il nient riguarderà chi è stato assessore negli ultimi due governi. E sul segretario regionale del Pd De Luca dice scherzosamente “siamo come due rette parallele, come gli innamorati segreti”. Poi chiarisce il tipo di giovamento che i dem potrebbero ottenere a livello tattico da una candidatura del sindaco. Molto dipenderà da quando incideranno i tavoli nazionali (impostazione che De Luca attacca frontalmente immaginando un “campo libero da questi equilibri”). Insomma, De Luca è pronto al dialogo con chi vorrà starci ma alle sue condizioni.


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