Il ricordo di Padre Puglisi: "Ha fatto del bene per l'umanità" - Live Sicilia

Il ricordo di Padre Puglisi: “Ha fatto del bene per l’umanità”

Il prete fu ucciso il giorno del suo compleanno

PALERMO – Il 15 settembre 1993 Padre Pino Puglisi venne ucciso dalla mafia, perché dava ‘fastidio’ visto che cercava in tutti i modi di allontanare i più piccoli dalla strada ed evitare che finissero in giri loschi.

Biagio Conte: “Ucciso brutalmente”

A ricordare il Beato è il missionario laico Fratel Biagio Conte che nel 1993 fondò la Missione Speranza e Carità per aiutare i più poveri, accogliendo circa 400 persone disagiate: “Oggi ricordiamo Il sacerdote martire Beato Padre Pino Puglisi che fu ucciso brutalmente a Palermo il 15 settembre 1993, nel giorno del suo compleanno. In Padre Pino ricordiamo un buon uomo, un buon cittadino e un buon pastore religioso che ha contribuito e fatto tanto bene per la città di Palermo e per tutta l’umanità”.

Orlando: “Se siamo migliori lo dobbiamo al suo sacrificio”

“L’esperienza umana e pastorale di padre Pino Puglisi guida il percorso di rinascita della città. Un’esperienza interrotta dalla violenza mafiosa ma non per questo più debole. Un’esperienza che oggi continua a camminare sulle gambe di tante donne e uomini che ogni giorno s’impegnano per affermare legalità e diritti. Padre Pino Puglisi, persona straordinariamente normale, ha trasformato un atto di morte in un atto di vita. Se siamo migliori, se Palermo è una città migliore, lo dobbiamo anche al suo sacrificio. In anni bui, nei quali specialmente nella Chiesa in tanti erano asserviti al potere mafioso, è stato testimone coraggioso di speranza e cambiamento, ha coniugato grande impegno civile e cammino di fede. Il suo martirio non è stato vano”. A dichiararlo è il sindaco di Palermo Leoluca Orlando.

Lamorgese: “Straordinaria figura”

Don Pino Puglisi era una “straordinaria figura che ha pagato con la vita il suo instancabile impegno evangelico e sociale a favore dei giovani e che per il suo sommo sacrificio è stato beatificato”. Lo dice il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese ricordando la figura a 28 anni “dalla sua barbara uccisione per mano mafiosa”. “La passione per l’educazione e la sua attenzione alle dinamiche sociali – aggiunge – hanno portato don Pino Puglisi ad impegnarsi nel quartiere Brancaccio, uno dei più difficili di Palermo e nel quale, tra l’altro, era nato, a fianco dei bambini e dei ragazzi per evitare che finissero nella rete mafiosa e per indicare loro un percorso di riscatto fondato sulla fede, su autentici valori civici e sul rispetto della legalità”.

Miceli: “Rappresentava lo Stato dove lo Stato non arrivava”

“‘Al massimo che possono farmi, mi uccidono? E allora?’. Padre Puglisi aveva chiaro, fino in fondo, il senso della sua missione. Rappresentava lo Stato dove lo Stato, in quei terribili anni, non arrivava. Inculcava nelle giovani generazioni il convincimento che una vita senza l’assoggettamento mafioso era e doveva essere possibile. L’insegnamento era per lui il punto dirimente per una svolta. L’educazione era ‘aiutare a tirare fuori da ciascuno la sua personale ricchezza’. Il parroco del quartiere palermitano di Brancaccio era il diventato il compagno di strada di migliaia di ragazzi. Per questo per la criminalità organizzata era diventato un pericolo e l’unico modo che avevano per fermare il suo impegno era la sua eliminazione fisica. Ma quel 15 settembre del 1993, il giorno del suo compleanno, hanno sì assassinato l’uomo Pino Puglisi. Nello stesso tempo, però, hanno resa immortale la sua figura e la sua storia, anche grazie all’opera di Papa Francesco che proprio da Palermo, il 25 maggio 2013 lo ha proclamato beato e martire della fede”. Così il deputato dem della commissione Antimafia, Carmelo Miceli.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI