Vaccini, prudenza sui bambini: i particolari - Live Sicilia

Vaccini, prudenza sui bambini: i particolari

Tre ricercatori lanciano l'allarme
CORONAVIRUS
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ROMA – Tre ricercatori dell’università britannica di Oxford, fra i quali il bioeticista italiano Alberto Giubilini, lanciano l’allarme sulla possibilità di somministrare i vaccini ai bambini. Sul Journal of Medical Ethics hanno pubblicato una ricerca.

“E’ ora di smettere di trattare i bambini come semplici mezzi”: è l’appello lanciato dai ricercatori. La preoccupazione è riferita ai vaccini considerando che, “allo stato attuale delle conoscenze su Covid-19, immunità e vaccini, potrebbe essere sbagliato attribuire ai bambini costi e rischi”.

Le ragioni della preoccupazione

Tre le ragioni esposte dagli esperti: in primo luogo “è improbabile che i bambini traggano un vantaggio diretto dalla vaccinazione anti Covid-19”, inoltre “il beneficio collettivo che deriverebbe dal vaccinare i bambini sarebbe probabilmente molto limitato” e, in terzo luogo, “durante la pandemia abbiamo già imposto ai bambini alti costi, con restrizioni indiscriminate che li hanno utilizzati come semplici mezzi al servizio di fini altrui”. Per di più, “i vaccini anti Covid-19 forniscono protezione a medio termine contro la malattia grave e la morte, ma i loro effetti sul blocco dell’infezione e sulla trasmissione sono incompleti e molto probabilmente transitori”, commenta il virologo Francesco Broccolo, dell’Università di Milano Bicocca. “Ciò significa – aggiunge – che in realtà non c’è un reale beneficio collettivo che può essere compensato con il rischio individuale della vaccinazione, a meno che non si effettui una vaccinazione di massa su base regolare, ad esempio annualmente, aumentando però i potenziali rischi correlati alla vaccinazione”.

Le politiche vaccinali

I ricercatori di Oxford rilevano inoltre che è ora di invertire questa tendenza: le misure finora imposte “non sono state nell’interesse dei bambini” ed è alla luce di queste considerazioni che “non dovremmo commettere gli stessi errori con le politiche di vaccinazione”. Aggiungono poi che i rischi a lungo termine dei nuovi vaccini anti Covid-19 su una popolazione di milioni di bambini sono al momento sconosciuti, dato che gli studi clinici hanno coinvolto alcune migliaia di soggetti nell’arco di pochi mesi. Alla luce della circolazione delle varianti del virus SarsCoV2, inoltre, l’immunità di gregge non si raggiungerebbe nemmeno vaccinando i bambini”, osserva Broccolo.

“In questa fase – aggiunge – dovremmo limitare la vaccinazione ai soggetti vulnerabili e non indirizzarla ai bambini”. Per di più, prosegue, “sappiamo che dall’inizio della pandemia la letalità per i bambini e adolescenti è pari allo 0.01%”. La vaccinazione nei bambini, conclude il virologo, “è giustificata solo se se il costo imposto è sufficientemente basso e il beneficio sufficientemente grande. Sfortunatamente, secondo il nostro attuale stato di conoscenza i vaccini COVID-19 attualmente disponibili non soddisfano neanche questa condizione”.


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