Ddl su assistenza agli alunni disabili, le associazioni: “Va ritirato” - Live Sicilia

Ddl su assistenza agli alunni disabili, le associazioni: “Va ritirato”

Il monito del presidente dell’Aca al Movimento Cinquestelle

PALERMO – L’ACA Sicilia, associazione regionale assistenti all’Autonomia e Comunicazione chiede ai Cinquestelle di ritirare il disegno di legge sull’assistenza agli studenti affetti da disabilità. 

Il ddl non convince

Il presidente dell’associazione, Giuseppe Cataldo, spiega i motivi per i quali il ddl non convince. “Veramente in questa epoca già resa difficile e complessa dalla situazione di pandemia Covid, in un contesto, la scuola, dove è complicatissimo trovare il bandolo della matassa per operare in sicurezza ed al contempo garantire il diritto allo studio degli studenti ed in particolar modo di coloro che sono fragili, con disabilità; in questa epoca è davvero spiacevole, difficile, o forse sin troppo facile, usare altri aggettivi quando ti imbatti nella folle idea di chi pensa di salvare la patria che un giorno si sveglia e a un tratto si sente in campagna elettorale”. Secondo Cataldo a poco serve una nuova legge sul tema. 

“Non serve una nuova legge”

“Ci rattrista il ddl presentato dal gruppo pentastellato che ha ritenuto che la Regione Sicilia avesse bisogno di una nuova legge per garantire i diritti di questi studenti: un testo, quello del ddl di cui si parla, che possiamo affermare non sia stato assolutamente condiviso con le parti sociali, associazioni del territorio, rappresentanti di famiglie ed operatori, che ha l’assurda pretesa di garantire diritti quando invece, spaventosamente, ne sottolinea il loro disconoscimento”, accusa. 

Dal mancato coinvolgimento degli operatori del settore a possibili inesattezze legislative il passo è breve. “Non possiamo non sottolineare la mancanza di conoscenza delle norme che regolano il settore e che dovrebbero essere la base di partenza di qualsiasi proposta legislativa, non ci stupiamo dei disastri che vediamo ogni giorno; ed ancor di più rattrista che provenga da un movimento nuovo che è già vecchio”, rincara la dose Cataldo. 

Le criticità

“Si sponsorizza in primis un modello illegittimo di erogazione del servizio, di assistenza all’autonomia e alla comunicazione, attraverso l’accreditamento diretto degli operatori che intendano svolgere le attività nelle forme della libera professione”, spiega. Fanno discutere anche i criteri individuati nel ddl per stilare un “presunto” (dice Cataldo) albo degli operatori. Senza contare “il fatto che leggi già esistenti (e citate nel ddl) disciplinano in maniera esatta l’erogazione del servizio e che hanno determinato la promozione delle linee guida regionali in ossequio alla legge al diritto allo studio pubblicate in gazzetta nel settembre del 2020”.  

 Secondo Cataldo così facendo si crea soltanto “confusione”. “Sarebbe piuttosto utile impegnarsi politicamente affinché le Linee Guida regionali citate vengano perentoriamente applicate anche nelle Ex Province che non lo hanno ancora fatto”. Alla luce di queste considerazioni l’associazione, che sarà presto audita in commissione, chiede che il ddl venga ritirato. 

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