Green pass: ecco i trucchi per aggirare le regole - Live Sicilia

Green pass: ecco i trucchi per aggirare le regole

Numerose segnalazioni sulle false certificazioni che consento l'ingresso nei locali
I PARTICOLARI
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2 min di lettura

ROMA – Green pass ceduti ad altre persone che ne usufruiscono per entrare in bar, ristoranti, scuole, asili, cinema. Ovunque non ci sia controllo da parte delle forze dell’ordine o di un pubblico ufficiale che non chiede i documenti e concede tranquillamente il lasciapassare.

I falsi Green pass funzionano?

Il Green pass arriva sul cellulare con un QR Code, si fa uno screen shot e la si invia. Il ricevente potrà mostrarla per entrare ovunque sia necessario. Chi fa le verifiche non può chiedere i documenti, a me che non sia un poliziotto. Inquadra semplicemente il QR con l’app di un altro telefono e appare la spunta verde. Anche se non si è vaccinati, non si è fatto un recente tampone e non si è stati ammalati. Il Green pass replicato concede accesso libero.

Le segnalazioni

Secondo alcune segnalazioni ricevute da Regione Lombardia, ci sarebbero anche alcuni medici disposti a simulare l’avvenuta vaccinazione per concedere il certificato verde a persone che non intendono vaccinarsi. La segnalazione più grave riguarda un medico che lo farebbe per denaro. Fatti che al momento non trovano conferme, ma sui quali c’è alta attenzione da parte dell’autorità sanitaria che nei giorni scorsi ha già svelato un altro tentativo di ottenere il Green pass senza i requisiti: qualcuno ha provato a richiederlo presentando esiti di tamponi positivi falsificati.

Falsi Green pass

Secondo quanto pubblicato dal Corriere, tra Milano e provincia sarebbero emersi finora sette casi. Gli esiti fasulli non comparivano nei database del ministero, poiché i test non erano mai stati eseguiti. Un controllo con la farmacia in cui i cittadini dichiaravano di aver fatto il tampone ha permesso all’Ats di Milano di svelare l’inganno.

Nell’ultimo report del governo si dice che il 94 per cento di sanitari ha completato il ciclo di profilassi. Nel 6 per cento di medici e infermieri scoperti, ci sono pensionati ancora iscritti agli ordini ma che non lavorano più, professionisti che esercitano all’estero, persone che per validi motivi di salute non possono ricevere la dose. E, ovviamente, i contrari alle vaccinazioni: i No Vax.


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