Il finanziere, gli abusi e la sera che l'Italia vinse gli Europei

Il finanziere, gli abusi e la sera che l’Italia vinse gli Europei

Per molti fu una giornata di gioia, per un bambino vittima di violenza sessuale un giorno da mettere a verbale

Per una grandissima fetta di italiani è stata una giornata di festa. Per lui, un bambino di 10 anni, no. La Nazionale vinceva i campionati europei di calcio, ma nella mente della giovane vittima degli abusi sessuali quella sera resterà legata a una vicenda dolorosa.

È proprio quella sera, infatti, che il bimbo ha iniziato a capire che non era un gioco. Ad un mese esatto dal trionfo degli azzurri a Wembley, il 12 agosto scorso, il brigadiere Gianfranco Cascone è stato arrestato in flagranza di reato dai poliziotti e dai suoi stessi colleghi finanzieri mentre toccava alcuni bambini nelle parti intime e si masturbava dentro una piscina gonfiabile o sulla panchina dell’associazione sportiva privata e ospitata a Palermo in una struttura della finanza. Cascone vi lavorava come centralinista e durante il campus estivo faceva l’allenatore.

Lo ricorda bene quel giorno di luglio la giovane vittima: “… siamo andati via a mezzanotte abbiamo giocato a calcio e poi di sera c’era la finale dell’Italia – ha detto agli investigatori della squadra mobile -, un ragazzo più grande ha detto al mister che se avesse vinto l’Italia lui si sarebbe abbassato le mutande”.

Era una scommessa, pagata in ritardo. Sembra una goliardata, ed invece c’era qualcosa di perverso e malato in quel rapporto. È stato solo l’inizio del racconto. Poi il bambino ha aggiunto i dettagli degli abusi subiti. Prima ne aveva parlato con mamma e papà. Di quest’ultimo il figlio ha placato la rabbia. Gli ha suggerito che l’unica cosa da fare era denunciare. Lo ha fatto con una maturità che non si può pretendere da un bambino della sua età ma che lui ha dimostrato da avere.

Infine il blitz e le ammissioni del finanziere. Solo parziali, però. Ha detto di avere toccato i bambini nelle parti intime, ma di non essersi masturbato davanti a loro.


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