Medici No Vax, il cavillo burocratico che fa saltare il sistema

Medici No Vax, il cavillo che fa saltare il sistema

Le sospensioni potrebbero risultare inapplicabili. Appello del presidente dell'Ordine etneo La Mantia al ministro

CATANIA – Fatta la legge, trovato l’inganno. Lo scorso aprile è arrivato il decreto che fissa l’obbligo vaccinale a chi svolge una professione sanitaria. Rischio la sospensione fino al 31 dicembre 2021. Le procedure sono state avviate: a Catania l’Asp ha approntato un apposito ufficio per verificare quanti medici no vax ci fossero da “scovare”. E i numeri, a dire il vero, sono davvero pochi. Molti dopo la prima pec hanno immediatamente prenotato la vaccinazione. Il monitoraggio però non è stato ancora completato. Ma una volta che partiranno le sospensioni il rischio è che questi restano nel limbo della burocrazia e diventino inapplicabili. Il Ministero alla Salute infatti non ha ancora nominato i componenti tra medici e magistrati della Commissione Centrale per gli esercenti le Professioni Sanitarie. Organismo che si occupa dei ricorsi dei medici sui provvedimenti emessi da ciascun ordine territoriale. L’allarme è stato lanciato già a livello nazionale. E anche da Catania parte una sollecitazione al Ministro Speranza per risolvere questo pasticcio tutto italiano. L’emanazione dei provvedimenti di sospensione ha scatenato già durissime reazioni. Quindi la strada dei ricorsi a pioggia sembra molto probabile.

“Noi siamo sempre stati molto chiari, condividendo appieno la posizione del Governo – argomenta il presidente dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Provincia etnea Igo La Mantia – crediamo nell’assoluto rispetto dell’obbligo vaccinale, requisito fondamentale per poter esercitare la professione sanitaria. Le evidenze scientifiche e le responsabilità in capo alla nostra categoria non possono lasciare margini d’interpretazione per chi lavora a contatto col paziente”. Per La Mantia dunque non c’è possibilità di scelte alternative, chi indossa il camice bianco deve vaccinarsi. Non ci sono alibi.

Ma a un obbligo più che sacrosanto si affianca una confusione burocratica che non aiuta il sistema. “Insieme all’Azienda sanitaria provinciale di Catania – evidenzia il presidente dei medici catanesi – stiamo valutando ogni singolo caso, ma proprio in questi giorni è subentrata un’ulteriore criticità, che si somma alla confusione generalizzata. Un cavillo burocratico, infatti, rischia di invalidare le procedure di sospensione in itinere per coloro che, non rispettando la legge 44 sull’obbligo vaccinale, rischiano di diventare essi stessi fonte di trasmissione del Coronavirus durante l’esercizio della professione”.

E spiega: “Il ministero della Salute non ha ancora nominato la Commissione Centrale per gli esercenti le Professioni Sanitarie (Cceps), che dovrebbe pronunciarsi in caso di ricorso dei Medici sospesi. Questo organo di giurisdizione speciale – costituito da Medici e Magistrati nominati con decreto del Presidente del Consiglio – ha infatti il compito di pronunciarsi sui ricorsi dei Medici: la mancata nomina rischierebbe di invalidare tutte le procedure portate avanti in questi giorni. Ci appelliamo ai ministri Speranza e Cartabia e sollecitiamo il presidente Draghi affinché ci sia presto una soluzione”.

Dalla sua La Mantia ripone molta fiducia nei suoi colleghi: “Intanto aspettiamo dall’Asp tutti gli elenchi completi dei No-Vax, fiduciosi che i nostri Medici siano i più coscienziosi d’Italia”.


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