ROMA – Dopo le scarse piogge di questa estate, la Protezione civile mette in guardia sul rischio alluvioni d’autunno. Per questo motivo la struttura guidata dal capo Dipartimento Fabrizio Curcio ha inviato delle raccomandazioni “ai diversi attori del sistema nazionale della protezione civile”. Si tratta di indicazioni operative “per prevedere, prevenire e fronteggiare le situazioni di emergenza che potrebbero verificarsi sul territorio nazionale durante i mesi autunnali, tipicamente caratterizzati da fenomeni atmosferici particolarmente severi, all’origine di allagamenti, frane e alluvioni anche gravi”. Un rischio concreto se si guarda alla cronaca di oggi, sabato 2 ottobre, con un forte temporale che ha messo in ginocchio alcuni quartieri di Palermo.
“Rischio maggiore al Sud”
“Il Paese – ricorda il Dipartimento – è reduce da una stagione estiva connotata da scarse precipitazioni e da diffusi e intensi incendi boschivi che hanno provocato ingenti danni e determinato un grande impegno in termini di gestione dell’emergenza, specialmente nel Sud dell’Italia e nelle due Isole maggiori. Questi territori, già particolarmente vulnerabili – sottolinea – sono diventati così ancora più esposti al rischio meteo-idraulico-idrogeologico, in un panorama nazionale che ha visto negli anni recenti una recrudescenza di fenomeni. È pertanto quanto mai importante assicurare il concorso di tutte le componenti e strutture operative del Servizio Nazionale di Protezione civile affinché adeguati interventi coordinati di prevenzione possano contribuire alla riduzione del rischio”.
“Contiamo sui comportamenti dei cittadini”
Regioni e Province Autonome, Uffici Territoriali di Governo, Centri funzionali decentrati e Sale operative di protezione civile sono, tra le altre cose, chiamati ad assicurare l’efficienza delle proprie dotazioni strumentali e la circolarità delle informazioni, così da garantire la tutela della popolazione e dei territori, a partire dalla fase di previsione degli eventi fino alle eventuali situazioni di emergenza. Un ruolo strategico, osserva la Protezione civile, “è affidato anche ai cittadini, che attraverso comportamenti responsabili possono fin da subito contribuire a ridurre i rischi, così come possono mitigare gli effetti di fenomeni avversi adottando corrette norme di precauzione in emergenza. In questo senso risulta fondamentale che le autorità di protezione civile dedichino il massimo impegno alle attività di diffusione della cultura di protezione civile e alla comunicazione alle comunità, operando prima, durante e dopo gli eventi calamitosi e utilizzando tutti gli strumenti oggi a disposizione”.
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