Finanza, due arresti e sequestro di una piantagione di canapa

Finanza, due arresti e sequestro di una piantagione di canapa

In manette un catanese e un albanese. Quest'ultimo è un latitante.

CATANIA – Due arresti per coltivazione di canapa indiana. Uno è un latitante. Nell’ambito delle attività a contrasto della coltivazione e del traffico di sostanze stupefacenti, i Finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di finanza di Catania hanno individuato e sottoposto a sequestro a Scordia una piantagione composta da circa mille piante di canapa indiana

Sono stati tratti in arresto due responsabili, un catanese di 30 anni e un albanese di 47 anni, quest’ultimo latitante a seguito di condanna definitiva per gravissimi reati contro la persona.     

In particolare, le attività operative, curati dalle unità specializzate antidroga del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Catania, sono iniziate a seguito della intensificazione dei servizi di controllo del territorio, avvenuti anche grazie al supporto di unità cinofile e dei mezzi aerei del Corpo. 

Nel dettaglio, a seguito di diversi appostamenti dei terreni al confine tra le provincie di Catania e Siracusa, è stato individuato nelle vicinanze di Scordia, in un terreno reso impervio dalla presenza di una ricca vegetazione, una piantagione composta da circa mille piante di canapa indiana, attrezzata con un sistema di irrigazione di tipo professionale

Sono stati tratti in arresto due responsabili, colti in flagranza di reato mentre stavano materialmente provvedendo all’irrigazione quotidiana. 

Con riferimento all’arrestato di origini albanesi, si evidenzia che, seguito degli accertamenti eseguiti nell’immediatezza, il cittadino albanese è risultato latitante, in quanto condannato in via definitiva dalla Corte di appello di Napoli a una pena complessiva di 24 anni di reclusione per i reati di tentato omicidio e spaccio di sostanze stupefacenti.     

L’arresto dei due responsabili, su richiesta della Procura della Repubblica di Caltagirone, è stato convalidato dal Giudice per le indagini preliminari presso il locale Tribunale.    


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