Speronato per rubargli i soldi: caccia al quinto complice

Speronato per rubargli i soldi: caccia al quinto complice

Dopo gli arresti di ieri si cerca una persona che avrebbe fatto parte del commando

PALERMO – Sono le 9:55 del 12 settembre 2020. Quartiere Villaggio Santa Rosalia. Un uomo percorre la via Antonino Toscano a bordo della macchina aziendale. Lavora per una società che gestisce una serie distributori di carburante. Ha un compito delicato: raccogliere gli incassi.

A seguirlo ci sono cinque persone. Quattro di loro sarebbero state identificate e ieri sono state arrestate dai carabinieri della compagnia di Piazza Verdi. La quinta è ancora senza identità.

L’uomo preleva il denaro e sale in macchina. D’un tratto si trova la strada sbarrata da una Fiat Panda ferma al centro della carreggiata. Dalla macchina scende un uomo. Indossa cappello, mascherina e occhiali. E soprattutto tiene in mano un attrezzo con cui manda in frantumi il finestrino lato guida della vittima, che ha la prontezza di ingranare la retromarcia.

Un’altra Panda tampona la sua macchina per frenarne la fuga. Non si perde d’animo e con una manovra complicata ma efficace riesce a scappare.

I carabinieri estrapolano le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza e riconoscono Pietro Di Pasquale, già noto alle forze dell’ordine. Sarebbe lui l’uomo che ha distrutto il finestrino. È sempre dalle telecamere vieni fuori che sul posto c’era anche una Lancia Musa nella disponibilità di Antonino Di Pasquale, il padre di Pietro, giunto sul posto assieme ad un altro figlio, Gaetano.

Ed è nell’abitazione di Antonino Di Pasquale, in via Galletti, che qualche ora prima un’altra telecamera ha filmato l’appuntamento con un’altra persone, giunta in sella ad uno scooter Yamaha T Max. Si tratterebbe di Marcello Tutrone. A casa egli indagati vengono trovati indumenti (felpe, pantaloni), caschi e borselli uguali o compatibili con quelli indossati dagli autori della tentata rapina.

Gli arrestati hanno una sfilza di precedenti penali. I più gravi sono quelli di Antonino Di Pasquale già condannato per tentato omicidio e omicidio. Il figlio Pietro ha diverse condanne per evasione, violazione delle misure di prevenzione, rapina, furto e lesioni personali. L’altro figlio Gaetano ha precedenti per droga, armi, furto, rapina evasione ed evasione. Infine la fedina penale di Cutrone è macchiata da delitti contro il patrimonio e resistenza.


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