Meridi, maxi sequestro della Finanza: Pulvirenti indagato

Meridi, maxi sequestro della Finanza: Pulvirenti indagato

L'ex patron del Calcio Catania è accusato di reati tributari.

CATANIA – Un decennio fa Nino Pulvirenti era considerato una sorta di re mida dell’imprenditoria del sud Italia. Supermercati, hotel, compagnia aerea low cost, calcio. Dall’ascesa alla caduta vorticosa il passo è stato velocissimo. Il declino è cominciato – e non è più terminato – con il fallimento di Windjet. Da quel momento non c’è stato più alcun decollo. Poi sono arrivati i guai giudiziari: inchieste sui crac finanziari, indagini per partite pilotate, processi. Anche se quest’ultimi per vari rinvii sono ancora impantanati alla prima fase dibattimentale. 

Oggi è arrivato un altro colpo di scure. L’ex patron del Calcio Catania è destinatario di un sequestro preventivo – emesso dal gip etneo – nella qualità di amministratore di fatto di Meriai srl, società che ha gestito importanti marchi della grande distribuzione. L’accusa è omesso versamento delle ritenute con riferimento agli anni 2017 e 2018. Ad eseguire il sequestro preventivo è stata la Guardia di Finanza di Catania, che ha svolto le indagini con il coordinamento della Procura di Catania. 

I finanzieri hanno sequestrato “disponibilità finanziarie, quote societarie e 12 immobili nelle province di Catania e Messina”. Queste si “aggiungono alle quote societarie di Finaria e agli altri beni appartenenti al patrimonio di Pulvirenti” che sono stati sequestrati lo scorso agosto. Il valore complessivo del “tesoro” strappato all’imprenditore catanese – stimano gli investigatori – è di circa 4 milioni di euro. 

L’inchiesta è stata avviata dopo una segnalazione da parte della Direzione Provinciale dell’Agenzia delle Entrate nel 2020. Una segnalazione frutto di alcuni protocolli sottoscritti che rendono tempestivi “i flussi informativi in tema di reati tributari”. 

Le indagini svolte dalle unità specializzate del Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Catania, hanno consentito di accertare, in primo luogo, che l’amministratore di  fatto della Meridi è Nino Pulvirenti. La società avrebbe “omesso di versare le ritenute Irpef dovute in base alle dichiarazioni annuali presentate in qualità di sostituto d’imposta per gli anni 2017 e 2018, per un importo superiore a 4 milioni di euro”

Pulvirenti, dunque, è stato indagato per reati tributari (previsti e puniti dagli artt. 81, 110 c.p. e 10-bis del d.lgs. n. 74/2000) in qualità di amministratore di fatto della società catanese Meridi in quando non avrebbe “provveduto a versare, entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione annuale di sostituto d’imposta, le ritenute dovute relative ai periodi d’imposta 2017 e 2018 per un ammontare complessivo pari a euro 4.050.764,63”, scrivono gli inquirenti.


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