Catania, green pass obbligatorio: scoppia il caso al Bellini

Catania, green pass obbligatorio: scoppia il caso al Bellini

La Commissaria Lo Cascio: "Nessun obbligo vaccinale è stato mai imposto ad alcun lavoratore, precario o stabile".

CATANIA – Duro attacco ai sindacati per mezzo dei social alle misure di sicurezza anti-Covid 19 utilizzate all’interno del Teatro Vincenzo Bellini per i lavoratori precari. Oltre che per le polemiche degli stessi sindacati sull’obbligo di Green Pass in vigore da venerdì prossimo. si infiamma l’aria in vista del15 ottobre, data fatidica in cui il green pass sarà obbligatorio per tutti i lavoratori.

Il post

“Lavoratori di serie A e lavoratori di serie B”. Recita così il testo apparso sulla pagina fb di una musicista del teatro Bellini. “Per quanto riguarda i sindacati in teatro posso confermare che da quasi due anni i precari vengono letteralmente obbligati a vaccinarsi o a farsi continui tamponi, altrimenti non firmano il contratto. Nessun sindacato ha avuto nulla da obiettare – insiste l’artista. Questa imposizione ai lavoratori precari è passata con l’approvazione di tutti.

“Adesso che il green pass viene richiesto a tutti i lavoratori alcuni  rappresentanti  sindacali (dipendenti stabili)  urlano “dittatura” – sostiene ancora la musicista che aggiunge “Ho chiesto chiarimenti…non ho ricevuto risposte”.  Evidentemente i lavoratori precari per i rappresentanti sindacali  del teatro sono lavoratori di serie B, sono più contagiosi.

Un messaggio forte e chiaro

Il messaggio è stato scritto da una musicista al Bellini e dipendente dell’ente. “La situazione è stata questa: da febbraio 2021 a tutti i precari, prima della firma del contratto, viene chiesto un certificato di avvenuta vaccinazione o un tampone molecolare. Altrimenti non firmano il contratto. Nessun sindacato si è opposto o ha sollevato alcuna obiezione. Dal 6 agosto è richiesto il green pass al pubblico, anche per i concerti all’aperto e anche questa volta nessun sindacato ha fatto obiezioni – continua. Adesso che, dal 15  ottobre, il green pass viene esteso a tutti i dipendenti (anche quelli stabilizzati), ci sono alcuni rappresentanti sindacali che stanno facendo il putiferio”.

La risposta del Commissario del Bellini

“L’Amministrazione del Teatro Massimo Vincenzo Bellini di Catania ha sempre operato nel pieno e scrupoloso rispetto della normativa anti-Covid vigente a tutela della salute dei propri lavoratori – precisa il commissario Daniela Lo Cascio. Il continuo monitoraggio di tutto il personale, e non soltanto di una parte di esso, atteso che il virus non distingue tra personale precario e personale stabile, ha scongiurato in questi anni la propagazione dell’infezione all’interno del Teatro, particolarmente esposto in considerazione del lavoro corale che le maestranze artistiche svolgono sia durante le prove che nel corso delle esibizioni – continua Daniela Lo Cascio -nessun obbligo vaccinale è stato mai imposto ad alcun lavoratore, precario o stabile, e il periodico controllo preventivo attraverso il tampone ha riguardato sempre tutti i dipendenti, come è ovvio e logico che fosse, in ottemperanza alle prescrizioni date di volta in volta dal medico competente. Il Teatro ha sempre monitorato l’andamento della pandemia attraverso il funzionario delegato alla gestione dell’emergenza sanitaria, ha sostenuto i costi necessari per garantire la sicurezza dei propri lavoratori che, non senza sacrificio personale, hanno collaborato con la Governance per impedire il propagarsi dell’epidemia”.

La posizione dell’Ugl

Abbiamo contattato la rappresentante della Cgil pr avere una posizione, anche alla luce dei fatti di sabato a Roma e della manifestazione a Catania del giorno dopo, ma non abbiamo ottenuto risposta. al contrario di Massimo Ruta. corista del Bellini e rappresentante dell’UGL, che ribadisce la posizione del proprio sindacato in merito alla esibizione, per tutti i dipendenti dell’Ente Lirico, di green pass da venerdì prossimo. “Non può essere lo strumento per licenziare o  discriminare – dice – questa è la posizione del segretario nazionale dell’UGL Francesco Capone e anche la nostra. La richiesta di green pass ai lavoratori è anticostituzionale e non preserva la salute di nessuno. La “ratio” della legge non è molto chiara – insiste. Per ottenere il green pass possiamo anche fare i tamponi salivari, che sono molto più sicuri del vaccino stesso, ma senza fare pesare le spese solo sulle spalle dei lavoratori”. Posizione condivisa da CGIL, CISL E UIL del settore spettacolo.

Stato di agitazione per l’Usb

Per l’USB inizia lo stato di agitazione dei propri iscritti dal 15 ottobre. Una battaglia che si annuncia dura all’interno dell’Ente Lirico Vincenzo Bellini e non solo, e che lascia spazio a molte perplessità nei lavoratori stessi. L’obbligo di green pass o tampone nelle ultime 48 ore entra in vigore venerdì prossimo con un limite massimo di 5 giorni per adeguarsi alla norma. Altri incontri sono previsti in questi giorni per sciogliete i nodi “obbligo” e “spese tamponi a carico dei lavoratori” tra Sindacati e Governo.

La Sicilia resta, comunque, agli ultimi posti come percentuale di vaccinati, si ferma a un 73% circa, contro una media nazionale che supera l’80%. 


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI