Dal vermifugo ai farmaci "alternativi", Covid: evento sulle "cure precoci" - Live Sicilia

Dal vermifugo ai farmaci “alternativi”, Covid: evento sulle “cure precoci”

Leonforte, la manifestazione e gli interventi con esponenti dell'associazione Ippocrateorg
NELL'ENNESE
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Dal vermifugo ai protocolli alternativi per curare il Covid. Ieri sera in piazza Carella a Leonforte, nel cuore della provincia di Enna, se n’è parlato nell’evento “Conoscere per sapere le cure precoci, il popolo aiuta il popolo”, organizzato dal “Movimento informale per i diritti umanitari”, a cui hanno partecipato esponenti dell’associazione Ippocreateorg, come la direttrice Rosanna Chifari, medico, che ha illustrato le varie terapie tra cui “l’ivermectina”, definita “un farmaco vietato”. Dell’ivermectina, va detto, l’agenzia europea per i medicinali (Ema) ha scritto: “Gli studi clinici hanno prodotto risultati diversificati: alcuni non hanno dimostrato alcun beneficio, mentre altri hanno indicato un beneficio potenziale”; mentre l’agenzia federale Usa (Fdi) ha usato termini ancor più netti, rivolgendosi agli americani: “Non siete cavalli, non siete mucche, smettete di usarlo!”

Gli interventi

Chifari ne ha parlato ampiamente, dicendo di aver curato oltre “500 pazienti con successo”, “non solo con l’ivermectina, ma l’ivermectina mi dimezza i tempi di guarigione, quindi un paziente che curo in 15 giorni con l’ivermectina riesco a curarlo in 7 giorni”. Poi, sul tweet dell’Fdi, ha ribattuto: “In realtà è un farmaco creato per l’uomo e utilizzato anche per cavalli”. A introdurre i lavori la professoressa Graziana Giunta del “Movimento informale per i diritti umanitari”, che l’ha definita una “manifestazione organizzata dal basso”, con “gente comune, insegnanti, avvocati, farmacisti, medici ci siamo messi davanti un solo obiettivo: dar voce al popolo che in questo momento sta soffrendo”; fatta a Leonforte perché qui “il popolo e la gente si sta battendo per difendere un presidio medico che le politiche scellerate e i tagli della sanità pubblica vogliono che si chiuda”.

Le presenze

All’evento hanno partecipato quasi duecento persone, numero che si è ridotto strada facendo in una piazza incuriosita, bagnata dalla pioggia e blindata dalla presenza di poliziotti, carabinieri e finanzieri, mai costretti a intervenire nonostante l’evento sulla carta destasse qualche preoccupazione di ordine pubblico, perché si prevedeva la partecipazione spontanea di qualche noto no vax o no green pass locale; tuttavia questa presenza, che c’è stata ma perlopiù dall’altro lato della piazza, è stata ridotta. Ma si è si è trattato quasi esclusivamente il tema delle cure precoci contro il Covid, con gli esponenti dell’associazione Ippocrateorg, fondata da Mauro Rango, che ha fatto pervenire un video proiettato sul palco.

L’intervento di Angela Camuso giornalista d’inchiesta: “Giornali e tv trombettieri della propaganda”

Dopo un video dell’audizione in Senato di Giueppe De Donno, l’ex primario di pneumologia dell’ospedale Carlo Poma di Mantova, che si è tolto la vita a luglio, parola alla giornalista Angela Camuso. Ha cominciato a parlare, precisamente, subito dopo le immagini del trailer di un film sulle “bugie” del governo Usa. Unica ad alzare la voce, a tratti, durante la manifestazione, ha esordito così: “La propaganda da sempre è stata uno strumento fondamentale di qualsiasi dittatura e non deve sorprendere che si sia allargata così preso e in così poco tempo, perché la propaganda si autoalimenta si nutre degli stolti e dei disonesti si nutre di ignoranza. I giornali e le tv si sono trasformati in trombettieri della propaganda e questa è l’altra tragedia nazionale”. Ha riferito di aver scritto “questo” il 9 marzo 2020, accorgendosi che la Costituzione “evidentemente non ci tutelava rispetto a decisioni che venivano prese senza il rispetto della sovranità popolare in nome di qualcosa che ci veniva raccontato in maniera diversa da ciò che invece era”. Un periodo in cui venivano fuori notizie differenti, cambiava “la narrazione”: “Si è cominciato a dire che questo virus uccideva tutti indistintamente, che poteva ucciderci tutti e che verso il virus non c’era scampo se chi veniva colpito era destinato ad aggravarsi. Che se ci ammalavamo di Covid dovevamo aspettare il destino, sperare di guarire da soli o aspettare di diventare abbastanza gravi da poter avere diritto a un posto in ospedale. All’inizio ho creduto che il problema fossero gli ospedali”. E ancora: “Siamo qui perché dobbiamo sapere che ci hanno preso in giro, che devono pagare per quello che hanno fatto e che dobbiamo tutelarci, come ha detto Mauro Rango fondatore di Ippocrateorg, associazione di medici e non di guru come hanno scritto sui giornali. Vergognatevi colleghi che avete scritto questo”

Il passaggio sulla mortalità del Covid: “Si muore per eccesso di infiammazione e per le trombosi”

Uno dei passaggi centrali è stato l’intervento del direttore Rosanna Chifari, la quale ha ricordato che grazie allo sforzo dei suoi colleghi dell’associazione “siamo riusciti a curare oltre 60 mila pazienti, tutti guariti”. Poi ha raccontato l’impegno di Mauro Rango, iniziato alle Mauritius, dove il governo somministrava la cura con cortisone, idrossiclorochina: “Alle Mauritius sapete quante persone sono morte durante il Covid? Nove, solo nove. Mauro Rango era italiano e ha deciso di aiutare l’italia, venendo qua e fondando ippogcreateorg”.
“Di Covid si muore per due motivi fondamentali – ha proseguito – per un eccesso di infiammazione e per le trombosi, perché questa è soprattutto una malattia vascolare da trombosi. Questa cosa la sappiamo perchè i miei colleghi coraggiosissimi, gli anatomopatologi di Trieste, durante la prima ondata, malgrado il divieto di Speranza di fare le autopsie, le hanno fatte e cosa hanno trovato? I polmoni infarciti di trombi. E hanno capito che dobbiamo usare che cosa? L’eparina, uno degli strumenti che impedisce alla malattia di evolvere ed è stata inserita nel nostro protocollo e va somministrata precocemente”. Sull’ivermectina, che, come detto, è sconsigliata dall’Ema: “E’ un farmaco straordinario e che conosciamo da oltre 40 anni e non è una terapia sperimentale come ve l’hanno raccontata. Cos’è l’ivermecitna? Vi hanno raccontato che è un farmaco per gli animali e non è vero: è un farmaco che nasce per l’uomo e viene dato agli animali esattamente come gli antibiotici, che nascono per gli uomini e vengono usati per gli animali. L’ivermectina è un farmaco che ha ricevuto il premio Nobel nel 2015, non è un farmaco sperimentale è un farmaco che viene somministrato da oltre quarant’anni e ha bilioni di persone senza effetti collaterali gravi, altro che avvelenamento. Va da sé che se viene somministrato a dosaggi eccessivi come qualsiasi cosa fosse anche l’aspirina può essere tossica. Dovete spere che l’ivermectina ha salvato l’India”.

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