Palermo, ricoveri per famiglie e giovani: "Segnali d'allarme"

Palermo, ricoveri per famiglie e giovani: “Segnali d’allarme”

Parla la dottoressa Tiziana Maniscalchi, primario del pronto soccorso.

“Sono preoccupata”. Anche la dottoressa Tiziana Maniscalchi (nella foto), direttore facente funzione del pronto soccorso Covid dell’ospedale ‘Cervello, comincia la chiacchierata come il dottore Renato Costa, commissario per l’emergenza Covid a Palermo. La parola chiave è ‘preoccupazione’.

Perché, dottoressa?
“Negli ultimi tre giorni, anche se i numeri sono ancora ridotti, abbiamo avuto piccoli segnali d’allarme con degli incrementi. Arrivano tanti giovani, da quarant’anni in giù, arrivano i giovanissimi e arrivano le famiglie. Hanno una caratteristica in comune. Sono tutti non vaccinati. Noi i movimenti li notiamo prima delle statistiche. Sul campo”.

Le famiglie?
“Sì, famiglie di giovani, con bambini piccoli. Persone che sono andate in giro e che possono avere diffuso il virus, persone inserite attivamente nella comunità. Stiamo abbassando troppo la guardia”.

Qual è il punto?
“C’è un’aria nuova di liberi tutti e ancora tanti non vaccinati. Di fatto, in Sicilia, ci sono troppi non coperti dal vaccino. Prendono il Covid in forma medio-grave e vanno in ospedale. Si contagiano e contagiano”.

Altri campanelli d’allarme?
“Arrivano le donne incinte, che erano sparite, positive e non vaccinate. Arriva qualche positivo negli ospedali no Covid. Quando cominciano queste cose, di solito c’è un’ondata in arrivo. Speriamo che i vaccinati possano frenarla quasi del tutto”.

Ora comincia il freddo.
“Sì, il freddo, con l’influenza stagionale, con i sintomi sovrapponibili. E questo rischia di complicare le cose e di creare problemi negli ospedali”.

Cosa si può fare, a parte vaccinarsi?
“Vaccinarsi è la prima cosa. Poi è necessario essere prudenti. Nessuno vuole il lockdown. Ma, nei luoghi chiusi, sono essenziali mascherina e distanziamento. E sarà importantissimo lo screening scolastico”.

Quali sono i fattori che rendono un paziente più a rischio, sapendo che il Covid può fare male a tutti?
“L’obesità, con altre patologie pregresse. Ma l’obesità nei soggetti giovani fa spesso la differenza. Questo è quello che stiamo vedendo”.

In conclusione, dottoressa Maniscalchi?
“Vacciniamoci e stiamo attenti. Viviamo la libertà con responsabilità”.


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI