Palermo, dottoressa contagiata: si cerca la variante più aggressiva

Palermo, dottoressa contagiata: si cerca la variante più aggressiva

Tamponi passati al setaccio. Preoccupa l'aumento dei ricoveri.

Ci sono segnali che non lasciano tranquilli. L’ultimo è questo. Una dottoressa impegnata nelle vaccinazioni, e vaccinata a sua volta con due dosi, che ha preso il Covid. Febbre, tosse e una carica virale alta, nonostante la doppia protezione. Per fortuna, non è ricoverata, essendo protetta dal vaccino. Perché, però, tanto coronavirus al tampone? Oltretutto, non sarebbe l’unico caso. Allora a qualcuno è venuto il dubbio che, anche a Palermo, possa essere sbarcata una delle varianti più aggressive del Covid. Ecco perché, come abbiamo anticipato, si stanno sequenziando i nuovi tamponi con un po’ di apprensione. Per capire se siamo, per esempio, già alle prese con una mutazione della variante Delta. E’ un’ipotesi da sciogliere in laboratorio.

Contagi, famiglie e giovani

Continuano ad arrivare famiglie e giovani non vaccinati nei pronto soccorso. All’ospedale ‘Cervello’ sono ricoverate una madre di non ancora quarant’anni e una figlia non ancora tredicenne, entrambe no vaccinate. La bambina sta bene, ma è positiva. Viene tenuta in ospedale per essere controllata meglio e per fare in modo che stia con la sua mamma.

Sicilia: ricoveri in crescita

L’ultimo bollettino regionale non porta buone notizie, ormai da qualche giorno. Gli attuali positivi, in Sicilia, sono 6.806 con una diminuzione di 41 casi. Sul fronte ospedaliero sono 312 i ricoverati, 9 in più rispetto a ieri mentre in terapia intensiva sono 49 uno in più. I ricoveri crescono e non diminuiscono.


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