Sequestrata, picchiata, violentata: "Vi racconto il mio inferno"

Sequestrata, picchiata, abusata: “Vi racconto il mio inferno”

Anni da incubo per una donna palermitana. Alla fine ha avuto la forza di fare arrestare il compagno

PALERMO – Un racconto dell’orrore, la storia di una donna sprofondata in un abisso di dolore, sopraffazione e umiliazione. Ora che si è liberata dell’ex compagno, facendolo arrestare, restano le macerie di una vita da ricostruire con l’aiuto degli esperti della struttura di accoglienza dove vive.

La sua ricostruzione è stata ritenuta credibile prima dai poliziotti, poi dai pubblici ministeri e infine dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Palermo, Giuliano Castiglia, che ha applicato la misura cautelare all’uomo.

L’ossatura del provvedimento è costituito dalla denuncia della donna. Contiene frasi difficili da leggere. Aiutano, purtroppo per la vittima, a capire che a Palermo, nel 2021, ci sono sacche di violenza inaudita.

La donna racconta che il compagno “mi picchia violentemente e mi tiene sequestrata in casa sempre per la sua gelosia. Chiude la porta d’ingresso con un grosso lucchetto chiusa dall’esterno. Mi toglie anche la possibilità di comunicare
con l’esterno sequestrandomi il telefono cellulare”.

Un orco, non un compagno di vita per la donna affetta da un leggero ritardo cognitivo: “Spesso mi prende la testa e me la sbatte nei mobili di casa, mi sferra calci e pugni tirandomi i capelli e buttandomi a terra. In questi due anni ho riportato lesioni in ogni parte del corpo ed ogni qualvolta mi recavo presso il pronto soccorso omettevo di dire al medico come mi ero procurala le lesioni”.

Un compagno violento e pronto a tutto per soddisfare le proprie pulsioni sessuali. Anche a violentarla. I rapporti duravano “pochi minuti, ma per me interminabili”. Fino a pochi mesi fa la donna non aveva avuto il coraggio di denunciarlo. Temeva la ritorsione del compagno con cui ha condiviso sette anni di vita. Lo allontanava, ma poi ricadeva nella trappola ad ogni ennesima promessa di diventare un uomo migliore. Finalmente ha capito che era giunto il momento di smettere di subire.


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