Patto per Catania, fondi a rischio: Comune senza progettisti

Patto per Catania, fondi a rischio: Comune senza progettisti

L'assessore Trantino rassicura: "stiamo cercando di coordinare le poche forze di cui disponiamo per essere pronti a bandire le gare".
LAVORI PUBBLICI
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CATANIA – Ingegneri, architetti, ma anche avvocati, esperti di vario genere, per costruire un parco progetti che consenta a Catania di ottenere i fondi del Patto per Catania, nel frattempo rimodulati. La mantellata del porto, prevista inizialmente, sarà realizzata con fondi proprio dell’Autorità di sistema portuale, liberando così ben 55 milioni. Utili, utilissimi per realizzare altro in città, a patto che vi siano i progetti e le relative gare. E qualcuno esperto che prepari il tutto.

Personale insufficiente

L’assessore ai Lavori pubblici del comune di Catania, Enrico Trantino, non nasconde le difficoltà del momento. Di fronte alla possibilità di ottenere milioni di risorse per importanti opere, la carenza di personale potrebbe essere fatale. “Abbiamo chiesto che quei 55 milioni della mantellata venissero destinati ad altre opere che abbiamo inserito nella nuova formulazione del patto – dice. La presidenza del Consiglio, la settimana scorsa, lo ha approvato, dopo aver verificato la presenza di progetti che ci consentisse di poter effettivamente chiedere queste somme. Adesso, la palla passa a noi ma stiamo cercando di coordinare le poche forze di cui disponiamo per essere pronti a bandire le gare. Perché ora il problema si sposta sulla fase di incanto con cui verranno aggiudicati i lavori. Lo dobbiamo fare in temi strettissimi e non nascondo la mia preoccupazione nel riuscire a fronteggiare la situazione”.

5 milioni per assumere tecnici

Al momento, però. Le cose da gennaio dovrebbero cambiare. Sono infatti 5 i milioni individuati per l’assunzione, a partire dall’anno prossimo, di una cinquantina di professionisti per non sprecare una preziosa occasione. Fondamentale per realizzare alcune importanti opere che potrebbero cambiare il volto della città. “Sotto l’impulso costante del sindaco – continua l’assessore – devo dire che abbiamo registrato un buon risultato grazie anche al fattivo intervento della direzione Politiche comunitarie. L’assessore Sergio Parisi e il direttore Fabio Finocchiaro sono riusciti a trovare cinque milioni di euro da destinare all’assunzione a tempo determinato di tecnici. Per cui, da inizio gennaio, potremo contare su una cinquantina di esperti in più, che ci darebbe una boccata di ossigeno rispetto alla dotazione di cui disponiamo”.

I progetti

I progetti per la maggior parte ci sono, conferma l’esponente politico, ma devono andare in gara, se no niente fondi. Si tratta di interventi di particolare importanza, ad esempio sul piano viario. “Vanno dalle manutenzioni strade, che sono le opere che la gente richiede – continua Trantino – come il rifacimento di tutta Circonvallazione, sino a interventi di altra natura, anche in quartieri periferici, come il completamento del viale Ciampi che metterebbe in collegamento Monte Po con l’ospedale San Marco, la realizzazione di una strada che agevoli il tragitto fino al Maas, e di bretelle di collegamento alla fine del viale Kennedy. Tutto quel che abbiamo ritenuto fosse indispensabile anche a favore dell’intermodalità”.

Waterfront, quali nuove

Nel frattempo, all’Urbanistica, si lavora al Waterfront. Dopo il concorso di idee per ridisegnare la città fronte mare, non se n’è più parlato. “Stiamo presentando alcuni bandi affinché vengano approvati gli studi di fattibilità per ridisegnare l’intera fascia urbana del Waterfront – spiega l’assessore – sulla base dei quali poi, una volta approvati a livello centrale da Roma, dovranno essere progettate le nuove opere. Abbiamo compreso che il PNRR opererà non mediante una regia prestabilita, ma per piccoli passi – presegue – avendo consapevolezza che tantissime amministrazioni, soprattutto del meridione, non hanno la dotazione di organico in grado di soddisfare la richiesta per le progettazioni e quindi l’ammissione al finanziamento”.


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