Catania, beni e gioielli sequestrati: la replica - Live Sicilia

Catania, beni e gioielli sequestrati: la replica

Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Francesco Antille, difensore di Santo Strano
L'INCHIESTA
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CATANIA – In seguito al sequestro da parte dei Carabinieri di orologi, bracciali, un appartamento e un’impresa a Santo Strano, raccontato da Livesicilia due giorni fa, riceviamo e pubblichiamo una replica da parte di Francesco Antille, avvocato difensore di Strano.

La lettera

La Vs testata ha dato la notizia di un sequestro eseguito nei confronti di Santo Strano e di suoi congiunti indicando dei valori su cui è indispensabile una analitica precisazione , con richiesta di pubblicazione . Infatti, nell’interesse della verita’ , deve essere qui rilevato :

  1. L’immobile sequestrato (ex proprieta’ Case Popolari Ct) era’ gia’ stato sequestrato in precedenza (diversi anni fa) ed è gravato da mutuo non pagato da molto empo e soggetto ad esecuzione immobiliare (si tratta di pochi metri quadrati di una casa popolare, nient’altro);
  2. La ditta Strano Santo è inattiva da moltissimi anni e priva di valore ( e di valori);
  3. La attivita’ lavorativa (rivendita cialde di caffe’) della moglie dello Strano è stata aperta dopo anni dalla incarcerazione del marito (che è stato arrrestato sette anni fa mentre la attivita’ ha avuto inizio da circa un triennio e il cui utile è limitato alla differenza tra il comperato e il venduto ); non vi sono stati investimenti di sorta, ne’ acquisti di attrezzature , perche’ le scatole di cartone con le cialde vengono posate per terra e lì sono state rinvenute. Nel caso si tratta di una piccola bottega di proprieta’ dell’Istituto Case Popolari al cui interno ( in una decina di metri quadrati ) sono state rinvenute le predette (poche) scatole cartonate con prodotti per caffe’ del valore di circa duecento euro ed una cassa con circa cento euro, piu’ o meno e salvi migliori conteggi;
  4. Presso i conti bancari della signora Strano e dei suoi congiunti sono state rinvenute solo le modestissime somme derivanti dalla regolare busta paga del figlio ( che lavora con assunzione tracciata) e le elargizioni statali del bonus bebe’ e dell’assistenza familiare ( nè moglie nè figli sono stati mai neppure indagati per i fatti attribuiti allo Strano ). In queste ore è in corso la richiesta al Tribunale etneo di restituzione di tali somme e delle relative carte di appoggio (e rapporti bancari) poiche’ si tratta di cespiti che nulla hanno a che vedere con lo Strano Santo e di assoluta legittima provenienza. Va pure rilevato che la signora Strano e i figli, estranei a tutte le vicende del congiunto , hanno sempre lavorato con correttezza e nel rispetto delle prescrizioni normative ( nei loro confronti non risulta neppure una contravvenzione);
  5. Deve precisarsi ancora che lo Strano Santo è ancora in attesa di giudizio per le vicende catanesi ( non è stato celebrato neppure il giudizio in Cassazione) relative al presunto traffico di droga nonche’ per la partecipazione qualificata al cosiddetto gruppo Cappello essendo passata in giudicato solo la sentenza della Corte di Assise di Caltanissetta che lo assolse integralmente dalla strage di Catenanuova e lo censuro’ solo per il fatto associativo. Sentenza confermata in appello contro cui non ha proposto impugnazione neppure l’organo di accusa di quella sede;
  6. Quanto a taluni gioielli rinvenuti ( e consegnati spontaneamente dallo Strano al momento della cattura circa sette anni fa e non certo ritrovati oggi ) va precisato : a) non si tratta di merce rubata nè collegata ad illeciti ; b) la stessa Procura della Repubblica di Caltanissetta e i Giudici di Caltanissetta non hanno mai nè avanzato nè disposto la loro confisca (lo conferma il decreto di sequestro del Tribunale di Catania di cui si è data notizia) ; c) si tratta di beni ricevuti nel tempo che nulla hanno a che vedere con le imputazioni da cui è raggiunto lo Strano sino ad oggi . L’udienza in cui si trattera’ tutto cio’ sara’ tenuta il 22 dicembre di quest’anno e la difesa produrra’ quanto necessario per chiarire anche questo residuale aspetto del caso.

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