Trapani, l'omicidio sui social: Cristian, Vanda e la coltellata

Trapani, l’omicidio sui social: Cristian, Vanda e la coltellata

La cronaca verosimile di un orrore. Ecco che cosa è successo.

Secondo la cronaca fin qui disponibile, la storia sembrerebbe essere questa. Una donna annuncia che farà qualcosa di terribile su Facebook. Poi uccide il suo convivente. Un delitto social, maturato nel luogo dei cuoricini e delle faccine, nel regno del virtuale. Qualcosa di orrendo che, da verosimile intenzione, diventa tragicamente reale e che offre una sensazione di spaesamento, di ribaltamento, uno choc. Ed è senz’altro giusto premettere quel ‘sembrerebbe’ con l’espressione ‘presunta omicida’, perché le indagini sono ancora in corso. Ma il quadro che si coglie già sgomenta, nel possibile nitore di una violenza annunciata.

La coltellata e il delitto

Il primo sussulto nel pomeriggio di questa domenica che precede la festa d’Ognissanti.  Un uomo è stato ucciso a coltellate a Trapani, ieri sera. Si chiama Cristian Favara di 45 anni. Si parla di precedenti penali della vittima e di una esistenza tumultuosa. I carabinieri arrestano la sua convivente, Vanda Grignani, che avrebbe confessato. Una lite per un rientro a casa in ritardo avrebbe dato il via al fatto di sangue. Vanda avrebbe sferrato un fendente al petto di Cristian, con un coltello, uccidendolo.

Il post sui social

Altri particolari si aggiungono e danno all’orrore un accento in più di grottesco. Ci sono due post della Grignani, risalgono a sabato sera e appaiono eloquenti. Lei spiega che avrebbe fatto qualcosa “che non avrei mai pensato”. Dice di sentirsi sola. Chiede perdono. I commenti prima dell’omicidio invitano la donna alla calma, alla ponderazione, a riflettere bene, a raccontare quali sono i suoi guai. I suoi contatti si mostrano preoccupati. Forse intuiscono che si sta preparando qualcosa di terribile. Ma non è facile distinguere uno sfogo social da un proposito vero. Il mare virtuale in cui navighiamo lascia il tempo che trova, tra una faccina e un ‘tvb’.

Le voci su Facebook

A un certo punto subentra il panico, nella comunicazioni sul profilo di Vanda. Non si sa bene che cosa sia successo. Si sparge la voce che sia morta, o che siano morti insieme lei e il suo compagno. Succede quello che succede nel web. Nessuno controlla niente. La ‘verità’ è appannaggio dell’ultimo che scrive qualcosa. C’è chi posta un articolo di giornale. Vanda non è morta. Avrebbe ucciso il suo compagno. In un commento si legge: “Mi è sembrato un film”.

La tragedia in scena nel web

Pare, a una prima ricognizione, che Vanda non avesse soltanto una pagina. Vari indizi sono disseminati, con foto che ritraggono le cose giornaliere. Le immagini della nostra quotidianità, le briciole che lasciamo sui sentieri di tutti, nelle condivisioni che non sono quasi mai vicinanza. Secondo la cronaca disponibile, ieri sera Vanda Grignani ha scritto dei post e ha ucciso il suo compagno con una coltellata. Quel rumore distante di sciagura è diventato sangue, dolore e lacrime.


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