Civico, pronto soccorso devastato: "Danni gravissimi" FOTO

Palermo, il decesso e l’assalto in ospedale: ‘Abbiamo fatto di tutto’

L'incredibile violenza. Parla il primario, Massimo Geraci

PALERMO- “Qui ci sono danni gravissimi. La vetrata si ripara subito. Ma sono state distrutte apparecchiature importantissime e costose, sottraendole alla collettività. E non saranno recuperate in un tempo breve”. Il dottore Massimo Geraci, primario del pronto soccorso dell’ospedale Civico di Palermo, metaforicamente, mentre parla al telefono, si mette le mani in faccia per la tensione. Quello che è accaduto, un’esplosione di rabbia, dopo la morte di una sessantenne, ha raggiunto livelli molto alti di violenza, come abbiamo scritto QUI

L’OSPEDALE DEVASTATO, LE FOTO

Il racconto del primario

“La signora in codice rosso – racconta il dottore Geraci – è stata assistita subito. Si è tentato di tutto, ma, purtroppo, nell’arco di un’ora, si è verificato l’esito doloroso. In quello stesso momento è accaduto quello che sappiamo. I vigilanti sono stati bravissimi a proteggere i colleghi e credo che qualcuno di loro abbia beccato un pugno. Qui non c’entrano né il sovraffollamento, né i problemi dei pronto soccorso che, ovviamente, non costituiscono mai un alibi per atti violenti. Piuttosto, sui social ho letto commenti assurdi, del tipo: se la sono cercata. Ecco, questo ci fa male e ci addolora. Sono state devastate apparecchiature importantissime che, di fatto, verranno sottratte, per un certo periodo di tempo, alla collettività”.

La solidarietà dell’assessore

“Devastare un pronto soccorso, presidiato da guardie giurate, è un atto violento, sconsiderato, insopportabile. Non si può giustificare con il dolore per la scomparsa di un proprio congiunto, arrivato in gravissime e disperate condizioni. Il pronto soccorso, come l’ospedale in genere, è un luogo di sofferenza e di speranza, di vita e di morte. Non possiamo inneggiare agli eroi in camice e poi farci sopraffare dalla emotività che diventa violenza. Ai medici e operatori del Civico di Palermo va il mio sentimento di solidarietà”. Così l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, sui social.

Un fatto di violenza inaudita

“In ordine a quanto verificatosi nella serata di ieri presso il Pronto Soccorso del Civico – si legge in una nota della Direzione generale – registriamo l’episodio come un fatto di violenza inaudita ed in alcun modo riconducibile ai livelli di eccellente lavoro che quotidianamente ed ininterrottamente gli operatori di questo delicato reparto profondono con estremo impegno. A loro va la nostra solidarietà incondizionata. Tale atto di inqualificabile natura, che rappresenta un elemento di vergogna assoluta per la nostra Comunità Cittadina e spia di un degrado sociale inquietante, verrà puntualmente e dettagliatamente denunciato agli Organi competenti, affinché non solo serva da monito, ma perché la stessa Comunità abbia consapevole percezione che comportamenti del genere producono, da un lato rallentamenti di un servizio pubblico di estrema necessità e, dall’altro, per un tempo non facilmente determinabile, l’impossibilità di utilizzare le complesse strumentazioni che sono state oggetto di gratuito vandalismo con tutte le immaginabili conseguenze”.

Stanchezza e rabbia

C’è stanchezza e rabbia tra quelli che lavorano nel mondo della Sanità a tutti i livelli. Stanno affrontando il Covid, bersagliati, spesso, dagli strali irresponsabili dei No Vax, alle prese con una lunghissima pandemia che fiacca le forze. E, nel frattempo, i disagi di ogni giorno, con le sporadiche, ma indimenticabili, devastazioni rendono la situazione più pesante. Chi aiuterà questi soldati da sempre in trincea?


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