Ars, variazioni di bilancio e precari: "rissa" con rinvio - Live Sicilia

Ars, variazioni di bilancio e precari: “rissa” con rinvio

La seduta finisce con la promessa di un emendamento condiviso in conferenza dei capigruppo

Alcuni lo chiamano “voltafaccia del governo”, altri “azione di responsabilità che non pregiudica la posizione dei precari”. Principalmente ex Asu ed ex Pip, per i quali mancherebbero le coperture già a partire dall’esercizio finanziario in corso. Fatto sta che la seduta all’Ars su variazioni di bilancio e assestamento, dopo la miccia accesa in mattinata nell’omologa Commissione parlamentare, si trasforma in rissa verbale. Finisce con un rinvio alla mattinata di oggi, e la promessa di un emendamento condiviso in conferenza dei capigruppo in grado di trovare i soldi scomparsi. L’ouverture al valzer delle accuse reciproche, è aperto, appena fuori dalla Commissione Bilancio dell’Ars, dalla nota di fuoco da Nuccio di Paola del Movimento 5 Stelle che, insieme con il capogruppo Giovanni Di Caro, denuncia: “È stato bocciato dal governo, con l’avallo del ragioniere generale della Regione, l’emendamento della commissione Lavoro al ddl sulle variazioni di bilancio che prevedeva di destinare agli ex Asu le somme già stanziate per loro per integrare il monte orario di questi lavoratori. Ci è stato detto che è assurdo pensare a di trovare coperture per orari aggiuntivi per gli ex Asu, quando attualmente non ci sono nemmeno i soldi per pagare a loro e agli ex Pip gli stipendi per arrivare a fine anno. Mancherebbero infatti 3 milioni di euro per gli Asu e 800 mila euro per gli ex Pip”. In effetti, i soldi mancanti toccherebbero, in virtù delle norme approvate a luglio, i 10 milioni sul plafond complessivo limitato ai soli ex Asu, dei quali 5 già stornati a favore del Consorzio idrico di Agrigento dopo il commissariamento di Girgenti Acque. E all’indice finisce quella che le opposizioni considerano la marcia indietro del governo, che ha ritirato un proprio emendamento prima presentato in Commissione Lavoro, che avrebbe garantito un’integrazione oraria capace di rimpolpare le paghe degli ex Asu, attualmente di poco superiori ai 500 euro per circa 4.500 precari.

I RETROSCENA IN COMMISSIONE

In mattinata, in Commissione, a portare la cattiva notizia dell’ammanco, erano stati, in audizione, gli assessori all’Economia Gaetano Armao e al Lavoro Antonio Scavone, con contorno di baruffa scoppiata con Di Paola circa lo storno dei cinque milioni per l’acqua agrigentina. Più tardi, in aula, Armao metterà i panni del pompiere, cercando di sdrammatizzare la vicenda e assicurando che “le attuali variazioni di bilancio e l’assestamento rispondono alla linea concordata con il governo nazionale, e non precludono ulteriori variazioni, che a norma di legge possono essere approvate entro il 30 novembre”.

CONCORSO DEI FORESTALI E POLEMICHE

Il relatore del relativo disegno di legge illustra innanzitutto prospettive e adempimenti, con rimpinguamento della dotazione finanziaria di circa 3 milioni di euro a valere sul bilancio 2021, per lo sblocco del concorso per i forestali, in agenda nel 2022. Nella lista della spesa, fra l’altro, gli adeguamenti alle normative anti-Covid. Poi, aprono le danze – davanti alla presidenza tenuta da Roberto Di Mauro e nel difficile rodaggio del nuovo impianto di amplificazione con microfoni agli scranni – l’intervento del dem Antonello Cracolici che rompe le dighe del dibattito, e del pentastellato Di Paola. Va giù duro anche l’altro deputato del Pd Giuseppe Lupo, che chiede l’“immediata sospensione della seduta poiché, se soltanto venisse approvato il primo articolo del disegno di legge, qualsiasi altro emendamento sarebbe di fatto escluso”. Gli dà manforte Anthony Barbagallo, che esprime “stupore sul silenzio assordante della presidenza circa la richiesta di accantonamento del comma 1 dell’articolo 1 del ddl. Se non verrà esaminato, penseremmo a formalizzare la richiesta di pregiudiziale perché il testo venga rinviato in Commissione”. Per Totò Lentini, capogruppo Popolari e Autonomisti, “le leggi n. 27 del 2016 e 8 del 2017, peraltro mai impugnate dal governo nazionale, parlano chiaro, imprimendo l’orientamento preciso verso la stabilizzazione di questi lavoratori”.

MAGGIORANZA E LEGA BIFRONTE

Tutta benzina, quella delle opposizioni, che infiamma l’intervento del leghista Vincenzo Figuccia, convinto sostenitore delle posizioni governative: “Anche io – dice – ho riflettuto sulla opportunità di porre la pregiudiziale, optando poi per un atteggiamento responsabile che tutti, anche le opposizioni che invece preferiscono strumentalizzare, dovremmo avere per risolvere il problema precari tutti insieme e definitivamente. Bene, invece di cincischiare in Commissione, collaborate”. Ma, sempre dai banchi della Lega, Luca Sammartino chiede polemicamente “ad Armao e al dipartimento Lavoro di indicare le risorse per coprire l’intero bacino del precariato. Non solo ex Asu ed ex Pip, ma tutti i precari, dopo che 5 milioni sono stati già dirottati e in vista del 31 dicembre, data ultima per la possibilità di stabilizzare. Io chiedo un chiarimento al governo, dopo aver constatato che le norme prevedono un taglio del 40% su tutto il bacino del precariato, con 53 milioni ridotti a 26”. Giusy Savarino di Diventerà Bellissima ricorda come “la norma che tutelava gli ex Asu ci fosse già. Bene, a Roma è stato deciso di impugnarla. Ci ritroveremo in Corte Costituzionale, ma intanto vanno trovate soluzioni”. Valutazioni riprese da Armao, che risponde direttamente a Lupo il quale in serata diramerà una nota beffarda di questo tenore: “Il governo Musumeci continua a smentire se stesso proseguendo la sua ‘corsa del gambero’ sulle promese fatte ai lavoratori Asu”. Armao, in Aula, elogia “la cautela ma non gli eccessi. Le norme approvate a luglio furono concepite dentro scenari diversi e dobbiamo fare i conti con quella impegnativa che pesa come un macigno. Ci difenderemo, a partire dagli incontri con i ministeri competenti ai quali prenderò parte giovedì a Roma”. Finisce con la sospensione, le intese fra i capigruppo e la promessa che l’indomani, cioè oggi, verrà votato l’assestamento con emendamenti condivisi sebbene probabilmente limitati ai 4 milioni scarsi necessari per far finire l’anno a ex Asu ed ex Pip.

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