Scuole, ex Province a secco: manutenzioni in attesa di Roma

Scuole e crolli, ex Province a secco aspettano Roma

Mentre continuano i sopralluoghi dei tecnici al Boggio Lera, si accendono i riflettori sulla condizione degli istituti in città e provincia.

CATANIA – Soldi pochi o nulla e attese lunghe per l’arrivo di finanziamenti necessari da parte del Governo. La gestione della manutenzione straordinaria delle scuole da parte della Città metropolitana di Catania deve fare i conti con l’assenza di denaro disponibile. Da quando le provincie sono state abolite, i capitoli riservati alla manutenzione degli edifici sono da rimpinguare di volta in volta. Da qui, un’attività sui plessi che procede a singhiozzo e resta appesa ai fondi inviati da Roma.

Verifiche in corso

Mentre continuano i sopralluoghi dei tecnici al Boggio Lera, dove ieri una parte del soffitto è crollata ed è stato necessario evacuare la scuola per di effettuare le opportune verifiche, si accendono nuovamente i riflettori sulla condizione degli istituti in città e provincia. E sulla difficoltà dell’ente intermedio a reperire tempestivamente i soldi per intervenire. Oltre a riaccendere il dibattito sulle ex Province che, dalla riforma Delrio, sono rimasti praticamente a secco.

I finanziamenti al Boggio Lera

Il liceo scientifico di via Vittorio Emanuele è una delle tantissime strutture disseminate in tutto il territorio provinciale a necessitare di interventi. Alcuni dei quali programmati da tempo. Nel caso specifico, un finanziamento ad hoc è stato già attivato, fanno sapere dalla Città metropolitana: si tratta di somme che ammontano a 6 milioni circa per un progetto esecutivo che è stato consegnato a luglio agli uffici dell’ex provincia che, però, lo hanno rigettato dopo averlo valutato carente. È stato dunque rinviato allo studio di ingegneria che, una volta sistemato il tiro, dovrebbe consegnare il definitivo entro la fine del mese. Solo a quel punto, insistono dalla Città metropolitana, il Miur potrà inviare i 6 milioni e mezzo previsti per l’intervento di messa in sicurezza di tutto l’edificio. “Solo dopo l’approvazione e l’arrivo del denaro – spiegano ancora – si può avviare la gara d’appalto”.

Il Polivalente protesta

Monta la protesta anche relativamente al Polivalente, il grande istituto di San Giovanni La Punta dove, da tempo, mamme e studenti sono sul piede di guerra. Proprio ieri protagonisti di una protesta capitanata dall’assessora alle Infrastrutture del comune etneo, Laura Iraci. Che ha chiesto un incontro con il sindaco metropolitano Salvo Pogliese.

“Attualmente siamo costretti a studiare in mezzo strutture cadenti. Il campo sportivo è danneggiato e i servizi idrici sempre malfunzionanti. La palestra, è chiusa da più di due anni e la piscina risulta mai aperta», lamentano i rappresentanti degli studenti. «Nell’aprile del 2021 i vertici politici ci hanno detto di avere stanziato 4 milioni di euro che non sappiamo che fine abbiano fatto. Inoltre, ci sono lavori di manutenzione mai eseguiti. Nonostante le sollecitazioni inviate alla Città Metropolitana di Catania da parte nostra e da parte del nostro Dirigente scolastico – rilevano i giovani studenti – continuiamo a non avere una risposta. Noi studenti non sappiamo più cosa fare, siamo stanchi di dover dubitare di essere al sicuro in un posto in cui dovrebbe esserlo dal principio”, concludono.

Si attendono 4 milioni

I fondi destinati all’isituto, però, non sono mai entrati nelle casse della Città metropolitana. Che ancora attende. Le somme, parte di un finanziamento dei 19 a disposizione per le scuole. “Per sollecitare la gara d’appalto – si legge in un comunicato stampa – l’ufficio manutenzioni edifici della Città metropolitana ha, lo scorso 3 novembre, inviato una nota per essere autorizzati ad avviare le procedure di gara. Per un altro progetto, inoltre, l’ufficio, ha commissionato una ricerca sulle “Verifiche di vulnerabilità sismiche” del Polivalente che è stata conclusa e consegnata in questi giorni. Tale verifica rappresenta un requisito essenziale per richiedere i finanziamenti al Ministero dell’Istruzione, al ministero della Protezione civile e all’Assessorato regionale all’Istruzione, per gli interventi strutturali e interni dell’immobile”.

L’alberghiero sul piede di guerra

Non se la passano meglio, a quanto pare, gli studenti del plesso di viale Tirreno dell’istituto alberghiero Karol Wojtyła. In una lettera, alcuni studenti segnalano alcune grandi criticità. “Siamo nelle mani di nessuno – scrive uno degli studenti. La situazione è terribile: studiamo e affrontiamo le giornate con la speranza che non ci siano feriti. La nostra scuola è da anni così e mai nessuno ha risolto qualcosa”.

Un grido disperato per il quale la risposta resta la stessa. Per l’istituto in questione, dicono ancora dall’ente di via Nuovaluce, la Città metropolitana ha previsto un finanziamento, già nel 2019, chiedendo 670.000 euro. “Ma siamo ancora in attesa di una risposta dal Miur nonostante i solleciti”, rispondono dagli uffici.


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