Lupo: “Centrosinistra unito e una donna alla presidenza della Regione” - Live Sicilia

Lupo: “Centrosinistra unito e una donna alla presidenza della Regione”

Il capogruppo dem all’Ars a tutto campo

PALERMO – Una coalizione progressista aperta alle esperienze civiche. Il modello che il capogruppo del Pd all’Ars, Giuseppe Lupo, ha in mente per le sfide di Palermo e della Regione è chiaro e “fedele alla linea” del partito. Il sogno (nemmeno tanto) proibito è quello di candidare delle donne nei ruoli chiavi. Il deputato regionale boccia in toto i quattro anni del governo Musumeci e invita a proseguire sulla strada imboccata con le Agorà democratiche: allargare la platea ai cittadini e ai territori. 

Partiamo dai risultati delle amministrative. Quale lezione può trarne il centrosinistra?

Intanto che è importante scegliere candidati che esprimano competenze e che abbiano forte credibilità. E certamente che l’alleanza con il Movimento Cinquestelle, le forze civiche e politiche di tutto il centrosinistra si è dimostrata vincente.

Alle amministrative di Palermo come vi muoverete? L’idea delle primarie la convince?

Le primarie sono un mezzo non un fine. Se servono ben vengano, se invece le forze della coalizione, mi auguro quindi il Movimento Cinquestelle e altre forze politiche del centrosinistra e movimenti civici, dovessero valutare insieme l’opportunità di fare le primarie le faremo. Se invece ci fosse una convergenza possibile sul candidato non è necessario farle. Io sono un fautore delle primarie, ma ovviamente restano un mezzo e non un fine: si fanno quando servono. Lo stesso discorso vale per le regionali e aggiungo che sarebbe bello arrivare a candidature al femminile. 

I pezzi litigiosi del centrodestra in uscita si possono reclutare o lei pone delle pregiudiziali?

Io sono intanto per l’unità del centrosinistra, un’alleanza forte con il Movimento Cinquestelle che può coinvolgere i movimenti civici. L’eventuale allargamento della coalizione è un tema da affrontare insieme a gli altri alleati. Non è un tema che ognuno di noi può affrontare sulla base delle proprie idee personali. Credo si debba ragionare di un allargamento alle forze civiche che in questa città sono anche molto considerevoli. 

Le amministrative saranno le prove generali delle regionali del 2022. A che punto siamo con la definizione del perimetro della coalizione e del candidato alla presidenza? 

Questa è una domanda da fare al segretario regionale del partito. So che Barbagallo sta lavorando in questa direzione. Mi pare che ci sono tutte le premesse per un’alleanza con il Movimento Cinquestelle. E spero che anche a livello regionale si possa allargare la coalizione a forze che possono condividere un programma riformista e di cambiamento per la Sicilia. Certamente non possono essere forze di destra, né tantomeno sovraniste, né tantomeno succursali delle forze sovraniste: questo è evidente. 

Un suo giudizio sui 4 anni di Musumeci al governo. 

Penso sia stato una calamità per la Sicilia, un disastro su tutti i rami dell’amministrazione: per quanto riguarda gli investimenti, lo scarso utilizzo delle risorse comunitarie, non c’è un progetto di sviluppo né di sviluppo per l’isola, la catastrofe dei rifiuti, le riforme mancate che non si contano (l’acqua, i consorzi di bonifica, l’Esa). E’ un fallimento su tutti i fronti. E poi l’evidente disastro economico e finanziario. In aula abbiamo visto che oltre un miliardo e cento milioni di disavanzo sono attribuibili agli esercizi finanziari 2018-2019 durante i quali Musumeci è stato presidente della Regione. Purtroppo Musumeci lascia una Sicilia più povera e indebitata di quella che ha trovato. E poi è totalmente assente sui temi del lavoro. Non pervenuto sui temi del lavoro e dello sviluppo: non c’è una sola idea per incentivare la crescita economica. 

Alla luce di questa evidente bocciatura, lei si augura che sarà Musumeci a guidare il centrodestra alle regionali del 2022?

Questo problema lo lasciamo al centrodestra. Mi pare siano in evidente imbarazzo. Sostanzialmente, fino a questo momento, a parte Musumeci non ho sentito dire a nessun esponente di centrodestra dire “Musumeci è il nostro candidato”. Noi abbiamo, invece, il compito di esprimere la candidatura più adeguata per cambiare la Sicilia, dare nuovo slancio e utilizzare al meglio la grande opportunità del Pnrr. Prepariamoci a fare bene noi con un programma che nasca anche dalla partecipazione ampia della società civile, dei cittadini, dei sindacati, del mondo delle imprese e del volontariato, dei territori. Dobbiamo aprire una grande campagna di ascolto sul territorio e lo stiamo già facendo.

Con le Agorà democratiche?

Certamente. Le Agorà sono una grande risorsa e stanno dando ottimi risultati. Molti non iscritti al Pd stanno partecipando alle Agorà e questo il segno evidente dell’apertura del Pd alla società civile. 


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