Assistenza domiciliare a Catania, la versione dei professionisti - Live Sicilia

Assistenza domiciliare a Catania, la versione dei professionisti

Fisioterapisti, infermieri e psicologi rispondono al Consorzio Sisifo, da novembre nuovo erogatore del servizio Adi

CATANIA – Continua la guerra fredda sull’Assistenza domiciliare integrata in provincia di Catania. In seguito al movimentato passaggio di consegne per lo svolgimento del servizio, già raccontato da Livesicilia, il consorzio Sisifo ha inviato una nota al Prefetto pubblicata sul nostro giornale. In risposta a quella nota arriva oggi una lettera firmata “I professionisti dell’Adi (medici, psicologi, fisioterapisti, logopedisti, infermieri)”, che pubblichiamo integralmente.

Il testo della lettera

Spettabile Redazione,
Come è noto, si sta affrontando i questi giorni la spinosa gestione dell’Assistenza domiciliare nella provincia di Catania e non solo. Noi professionisti dell’ADI desideriamo poter esprimere la nostra posizione senza censure o rimaneggiamenti. Confidiamo nel diritto della libertà di espressione.

Un po’ di storia: correva l’anno 2015, Sisifo soc. Coop. si aggiudica una gara al massimo ribasso emanata dall’ASP per la gestione del Servizio ADI nella provincia di Catania. Alla gara partecipano 3 enti, fra questi Medicasa S.P.A che arriva seconda.

Dal 2015, per una serie di ricorsi e lungaggini burocratiche tipiche del caso, l’aggiudicazione definitiva della gara da parte del CGA (Consiglio di Giustizia per la regione Siciliana) avviene nel Gennaio 2020. Tuttavia non viene siglato alcun accordo fra l’ASP e l’ente aggiudicatore e la precedente ditta continua ad assicurare il servizio su tutta la provincia.
Nel frattempo, già da date antecedenti al 2015, si parla del famoso Decreto per gli Accreditamenti.

In data 24 Settembre 2021 viene pubblicato in GURS il decreto per gli accreditamenti.

Da questo momento iniziano a susseguirsi una serie di vicende, prima fra tutte la pubblicazione su Live Sicilia in data 29/09/2021 (appena tre giorni dopo dalla pubblicazione del Decreto in GURS) di un articolo dal titolo “Catania, assistenza domiciliare: gare sospese, scatta la protesta”. L’articolo riporta le denunce di due cooperative sociali1 in una lettera inviata all’assessore alla Salute Ruggero Razza.

Si legge nell’articolo: “al centro delle denuncia delle associazioni i decreti per l’assistenza domiciliare pubblicati venerdì scorso nella Gazzetta ufficiale della Regione Sicilia”. Si legge ancora in un passaggio che riporta testualmente il contenuto della lettera: “Appare singolare (…) che i contratti che perfezionano la titolarità giuridica del soggetto chiamato all’esecuzione dell’appalto non siano ancora stati firmati, mentre le rispettive Asp hanno inviato agli interessati Medicasa e Sisifo le procedure per il passaggio delle consegne che dovrebbe avvenire entro il primo novembre.”…. ed ancora: – il tempo che passa è un costo per chi ha vinto l’appalto ma non può lavorare “il danno – si legge- deriverebbe sia in termini di fatturato che in termini di esperienza ai fini dell’accreditamento”.

Dal contenuto di questa lettera si evince che l’ente aggiudicatore fosse preparato da tempo, in termini organizzativi, di gestione del personale e di forza lavoro a garantire un impeccabile servizio ADI.

La lettera, ribadiamo, è del 29 settembre, ma ricordiamo anche che nel 2015, quando Sisifo si aggiudicò la gara in questione, tutti gli allora collaboratori Libero Professionisti afferenti a Medicasa (un’alta percentuale di quelli attuali), vennero contattati ed incontrati presso la Sede di Sisifo Catania (Piazza Roma 16). Ciò per dire che, volendolo, si sarebbe potuto attingere già a quell’elenco per contattare gli operatori ed “assicurarsi” un numero adeguato, oltre che le differenti figure professionali, per avviare il servizio.

Ed in effetti forse in parte ciò è avvenuto! In un recente articolo su livesicilia del 17/11/2021 dal titolo. “Catania, la guerra fredda dell’assistenza domiciliare” leggiamo: “Quando il contratto con l’ASP è stato firmato, però, Sisifo ha denunciato, in una lettera diretta al Direttore generale dell’Asp di Catania, diverse farraginosità nel passaggio di consegne. Il consorzio e la cooperativa che dovrebbe prendere servizio sull’assistenza domiciliare nel catanese, Cure Domiciliari Catania, denunciavano di aver ricevuto l’elenco degli operatori Adi e i Pai, ovvero i piani di assistenza individuale di ciascun paziente, solo il giorno 20 ottobre”. In realtà, molti operatori Adi venivano contattati telefonicamente già a partire dai primi giorni di Ottobre 2021. Avranno utilizzato gli elenchi di cui sopra?

Inoltre, la formulazione e l’erogazione dei PAI è competenza dell’ASP per cui non si riesce a comprendere come mai l’ASP, a quanto pare, non abbia fornito gli stessi al nuovo Ente incaricato.

Si legge ancora nell’articolo: “Al fine di avere un tempo minimo per caricare nel sistema informatico l’enome massa di dati… – e per raggiungere e contrattualizzare i circa 220 operatori” ci chiediamo, ancora una volta, non sarebbe stato più corretto assicurarsi la disponibilità della forza lavoro prima della firma del contratto con l’ASP?

Probabilmente la leggerezza più grande è stata quella di dare per scontato il passaggio di tutti gli operatori da un ente all’altro, considerandoci, verosimilmente, mere pedine da spostare all’occorrenza. In questa faccenda, però, essendo noi operatori essere autonomi e pensanti, abbiamo rappresentato la variabile inattesa.

Un concetto che verosimilmente sta sfuggendo a tutte le parti coinvolte, è che gli operatori ADI che al 31 Ottobre 2021 abbiamo prestato il nostro servizio (ed anche coloro che lo stanno ancora prestando con l’attuale Ente Erogatore), siamo tutti professionisti in regime di Libera Professione ed, in quanto tali, possiamo ricevere “inviti” a firmare dei contratti, ma godiamo della ASSOLUTA LIBERTÀ di non farlo. Nei vari articoli che si sono susseguiti sulle varie testate giornalistiche cartacee ed online, si è impropriamente utilizzato il termine SCIOPERO. Si ricorda che godono del “diritto” a scioperare i lavoratori strutturati con contratti a tempo determinato/indeterminato. NON È il caso nostro.

Ancora la testata giornalistica Livesicilia in data 18/11/2021 pubblica l’articolo dal titolo “Assistenza domiciliare, Sisifo passa alle vie legali”; qui vi leggiamo, tra le altre cose: “Con un’istanza di precettazione degli operatori responsabili del servizio di fisioterapia, il Consorzio Sisifo, gestore dell’Assistenza Domiciliare a Catania, ha inviato ieri una nota al Prefetto di Catania, all’Assessorato regionale alla Sanità, all’Asp e alla Procura della Repubblica”. Perché, sostengono, se sono legittime le rivendicazioni economiche e lo stato di agitazione annunciato, altra è l’astenersi per diverse settimane dal servizio – si legge nella nota- dimenticando che fruitori delle prestazioni riabilitative sono soprattutto, anche se non sempre, pazienti fragili e bisognosi di assistenza”.

Vorremmo precisare che non siamo di fronte ad alcuna astensione dal servizio dal momento che nessuna delle professionalità accusate si trova oggi regolarmente strutturata o in assetto di collaborazione libero professionale; forse non è chiaro a noi il concetto e l’istanza di precettazione è rivolta proprio al personale attualmente afferente a Sisifo stessa, l’unico, in questo momento, chiamato eventualmente a rispondere legalmente.

Semplicemente abbiamo deciso di non sottoscrivere un nuovo contratto perché non incontravano il nostro favore: la retribuzione offerta, le ambigue garanzie contrattuali presentate, le inadeguate competenze organizzative mostrate.
Ancora sull’articolo di Livesicilia del 18/11/2021 leggiamo: “Nonostante il protrarsi dell’agitazione dei terapisti della riabilitazione, di cui Cure domiciliari Catania e il consorzio Sisifo non portano alcuna responsabilità, avendo sempre dichiarato la propria disponibilità al dialogo perché è comune interesse anche la soddisfazione economica dei professionisti, a tutti i pazienti è stato garantito l’invio di almeno un professionista”. Noi professionisti che leggiamo simili dichiarazioni rabbrividiamo. L’ADI non è fatta da un solo professionista garantito al paziente. Giornalmente equipe multidisciplinari si recavano al domicilio del paziente per rispondere ognuna con le proprie competenze ai bisogni di quest’ultimo e dei familiari. Altresì sarebbe opportuno che le stesse autorità competenti chiamate ad accertare i nostri comportamenti, verificassero la veridicità della effettiva presa in carico di TUTTI i pazienti ad oggi in ADI; verificassero se le figure mediche (specialisti in diverse discipline), infermieristiche, psicologiche, fisioterapiche, logopediche siano state garantite a tutti gli aventi diritto. Ricordiamo a chi si occupa di sanità che non esistono pazienti di serie A e di serie B.

Per quanto concerne le seguenti dichiarazioni, riportate sempre nell’articolo Livesicilia del 18/11/2021, “Invero ci risulta che diversi pazienti, con prove alla mano, sono stati strumentalmente sollecitati a protestare ‘gravi’ disservizi” sfidiamo chiunque a sostenere che pubbliche dichiarazioni come quelle rilasciate dal Sig. Cutuli, padre di un disabile gravissimo (Sicrapress, web, testata online), siano frutto di istigazioni. Si può sostenere, in malafede, che gli operatori possano patteggiare per l’una o per l’altra azienda. Un padre fa SOLO l’interesse del proprio figlio!

Inoltre, sui nostri presunti contatti con i vertici ASP: “…adesso alcuni operatori sono già al corrente di quanto l’ASP di Catania, a loro dire, dovrebbe fare nei prossimi giorni, cioè rescindere il contratto con Sisifo, come se tra loro e i dirigenti dell’Asp ci fosse un filo diretto per estromettere Sisifo e Cure domiciliari Catania…” si rammenta che le informazioni relative alla prima diffida inviata dall’ASP all’attuale Ente Erogatore sono di dominio pubblico e riportate anche dalle testate giornalistiche (Quotidiano La Sicilia del 05/11/2021).

L’eventualità di una imminente seconda diffida, sebbene non ufficializzata, circola insistentemente in tutti gli ambienti e non siamo certo noi né i depositari né i divulgatori di tale informazione.

Infine, anche noi liberi professionisti che non abbiamo firmato contratti con il nuovo ente erogatore, siamo stanchi di sentire continue allusioni circa il fatto di essere “pilotati”, “manipolati” per gli oscuri fini di qualcuno non meglio specificato. Tutte le volte che ci è stato concesso di esprimerci abbiamo dichiarato che, se le condizioni rimanessero quelle attuali dettate dalle logiche delle gare al ribasso emanate dalle ASP, non firmeremmo alcun contratto per nessun ente erogatore sia esso Sisifo, Medicasa o qualsivoglia ente. Qualcosa deve essere sfuggita all’attuale Ente erogatore che oggi riversa sui fisioterapisti ed altri operatori la responsabilità del proprio “Fallimento”. Nello specifico deve essere sfuggito al loro controllo che noi operatori libero professionisti non stiamo conducendo la battaglia per Sisifo o per Medicasa, né contro l’una o l’altra, ne è prova il fatto che siamo uniti con i libero professionisti di Palermo a portare avanti le nostre legittime richieste per un equo compenso e per accelerare le procedure per l’accreditamento a garanzia di noi operatori e dei pazienti stessi. Forse non tutti sanno che a Palermo l’attuale Ente erogatore è Sisifo (al quale dovrebbe subentrare Medicasa) ed a Catania era Medicasa alla quale è subentrata Sisifo. Noi operatori di entrambe le province ci siamo uniti non contro un Ente, ma contro un sistema che riteniamo obsoleto ed inadeguato. Noi auspichiamo che possano esserci più enti erogatori presenti sul territorio perché crediamo rappresenti uno degli elementi fondanti la libertà e la garanzia di qualità.


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