Palermo, un bacio in bocca per il nuovo boss: 5 condanne e 4 assolti

Palermo, bacio in bocca al nuovo boss: 5 condanne e 4 assolti

Un gesto simbolico quello che si scambiarono Settimo Mineo e Salvatore Alfano

PALERMO – Erano stati tutti arrestati un anno fa nel blitz della squadra mobile, oggi arriva la sentenza per i presunti affiliati al mandamento mafioso della Noce e ad alcuni prestanome.

Le condanne

Le accuse regge, ma non per tutti. Questi i condannati dal giudice per l’udienza preliminare Ermelinda Marfia con pene scontate di un terzo come previsto dal rito abbreviato: Girolamo Albamonte 8 anni, Salvatore Alfano 10 anni e 8 mesi, Angelo De Luca 9 anni e 2 mesi, Francesco Di Filippo 10 anni e 4 mesi, Nicolò Zarcone 8 anni.

Gli assolti

Assolti Baldassare Migliore (difeso dall’avvocato Tommaso De Lisi, era accusato di mafia, non è la prima volta che viene scagionato), Giuseppe Carella (avvocati Tommaso De Lisi e Teresa Todaro, era imputato per intestazione fittizia di beni), Vincenzo Runfolo (avvocato Raffaele Bonsignore, rispondeva di tentata estorsione), Alfonso Siino (intestazione fittizia di beni). Altri imputati hanno scelto il rito ordinario e vengono giudicati a parte.

Il blitz, coordinato dal procuratore aggiunto Salvatore De Luca e dai sostituti Vincenzo Amico e Giovanni Antoci, era stato denominato “Padronanza”. Svelò che dopo l’arresto di Giovanni Nicoletti il bastone del comando sarebbe finito nelle mani di Alfano. L’investitura sarebbe arrivata dal boss della cupola Settimo Mineo con un bacio sulla bocca nel maggio 2018, quando l’anziano capomafia di Pagliarelli si apprestava a presiedere la nuova commissione provinciale di Cosa Nostra.

Un bacio in bocca per il potere

ll 7 maggio 2018 gli investigatori pedinavano Mineo e annotarono: “Alle ore 11:24 si intratteneva per qualche minuto a conversare con Alfano Salvatore. All’atto di congedarsi, i due si salutavano con un abbraccio ed un bacio sulla bocca. Non può non sottovalutarsi questo gesto fortemente sintomatico della comune appartenenza all’associazione criminale di tipo mafioso”.

Tra Mineo, 82 anni, e Alfano, 64 anni, ci sono più di vent’anni di differenza e quel bacio era un grande segno di rispetto. Mineo cercava consenso fra i mafiosi di peso come Alfano – entrambi avevano già scontato una condanna – ed era andato a trovarlo nella concessionaria di famiglia, in piazza Principe di Camporeale.

Il diktat fu: pizzo a tappetto. Bisognava fare cassa in fretta e senza metodi bruschi per paura delle denunce.

LE FOTO DEGLI IMPUTATI


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