Istat: Gli italiani nel 2020 hanno speso il 45% in meno per giocare su siti di casino e lotterie. Declino nel sud Italia e nelle isole. - Live Sicilia

Istat: Gli italiani nel 2020 hanno speso il 45% in meno per giocare su siti di casino e lotterie. Declino nel sud Italia e nelle isole.

Crolla il gioco legale nella spesa mensile delle famiglie italiane. I siti di casino online soffrono la pandemia.

Secondo l’Istat il gioco legale perde il suo appeal tra le voci di spesa delle famiglie italiane. Infatti nel 2020 il gioco è passato al 124esimo posto su 153 consumi mensili medi.

Questo è un dato importante che ci permette di comprendere come il settore non venga considerato tra le spese necessarie di un nucleo familiare.

Mentre nel 2018 e nel 2019 la spesa per giochi, scommesse e lotterie era stata di 3 euro e 90 a causa del virus la somma è scesa a 2 euro e 12. Un calo del 45,8% che secondo l’Istituto Nazionale di Statistica è dovuto alle tante spese in più causate dall’emergenza. In pratica in tempi pre-pandemia nei siti di casino una famiglia avrebbe speso 46 euro l’anno per giocare, invece ora ne spenderebbe 25.

I siti di casino online, la cui lista completa è su sitiscommesse.com, corrono ai ripari. Palinsesti sempre più elaborati e bonus di benvenuto senza deposito accattivanti le armi messe a disposizione dai migliori casino online AAMS (quindi regolarmente autorizzati dallo Stato).  Ma tutto questo non basta. La spesa crolla su quasi tutto il territorio nazionale.

Crollo delle scommesse e del gioco nelle isole

Mentre in Sicilia si continua a combattere con il virus e ci sono alcuni comuni a rischio zona arancione l’Istat ci comunica che la spesa per il settore gaming per le famiglie isolane è crollata: parliamo del 61,9% in meno. Infatti mentre nel 2019 una famiglia spendeva 3 euro e 33 al mese l’anno scorso si parla di 1 euro e 27.

Anche il Nord-Est è sotto la media nazionale: parliamo di 1 euro e 98 di spesa mensile media così come il Mezzogiorno che ha una media di 1 euro e 86.

Continua a macinare gioco il Nord-Ovest con 2 euro e 43 per famiglia e il Centro con 2 euro e 23. Ovviamente anche le aree metropolitane hanno spese differenti. Prima del Covid si parlava di cifre alte come 4 euro e 34 ma questo dato riguardava i comuni con più di 50mila abitanti e le periferie.

Nel 2020 il quadro cambia anche qui: 2 euro e 29 per le grandi città, periferie e comuni con più di 50mila abitanti 2 euro e 27. Ancora meno per i comuni più piccoli di 50mila abitanti: 1 euro e 95.

L’Istat pone l’accento anche sul titolo di studio che porta a una variazione della spesa mensile (con qualche sorpresa): infatti la spesa maggiore viene da parte di coloro che hanno la licenza media (2 euro e 48), seguiti dai diplomati di scuola superiore (2 euro e 36) e dai laureati (1 euro e 83). Coloro che hanno la licenza elementare o nessun titolo di studio sono il fanalino di coda con 1 euro e 32. Quindi non è vero che chi non studia è più attratto dal gioco.

I migliori casino online, quindi, sono super democratici e piacciono a tutti coloro che amano il gioco a dispetto di quale sia il titolo di studio o il lavoro che si fa nella vita.

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Nuovi prodotti nel paniere Istat

L’Istat, come una vera e propria cartina tornasole del clima italiano rispetto ai tempi, ogni anno elimina e inserisce prodotti differenti nel paniere degli italiani.

Il paniere rappresenta quei generi di consumo che più corrispondono alla spesa media di una famiglia italiana e, quindi, ci saranno sempre prodotti che vengono maggiormente usati e altri che vengono rimpiazzati da prodotti di maggiore consumo, ovviamente.

Se trent’anni fa c’era, ad esempio, la miscela per il motorino (che ora non esiste più) adesso ci saranno mascherine e gel igienizzanti che hanno vissuto un vero e proprio boom nell’anno della pandemia.

Mentre le mascherine fino al 2019 avevano un ruolo marginale nella spesa mensile media di ogni famiglia italiana adesso hanno un ruolo di primo piano nel budget familiare e, quindi, non era possibile per l’Istituto di Statistica non inserirle in quelli che sono i prodotti più usato dell’anno 2020.

Un archivio di usi e costumi incredibile, dal 1928 al 2021. E in questi quasi 100 anni di storia non si può non immaginare quanta importanza abbia questa archiviazione di prodotti che non solo rappresentano le abitudini degli italiani ma l’evoluzione di una nazione.

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