Elezioni 2022, Fabio Giambrone: 'Per Palermo io ci sono'

Elezioni 2022, Fabio Giambrone: ‘Per Palermo io ci sono’

Le parole del vicesindaco sul dopo-Orlando. Da cui si capisce che...
PALERMO 2022 - L'INTERVISTA
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Fabio Giambrone, vicesindaco di Palermo. Partiamo dal tram che si ferma. Cosa ne pensa?
“Da parte dell’ex opposizione è stato tenuto un atteggiamento assurdo e inaccettabile. Il tram è sempre quello che alcuni consiglieri hanno votato negli scorsi piani triennali, prima di rimangiarsi tutto. Il danno per la città è gravissimo. Questa amministrazione pensa al futuro, ha questo coraggio, ma forse c’è qualcuno che vorrebbe tornare indietro di cinquant’anni. Stiamo ricevendo i messaggi di tanti cittadini che ci invitano ad andare avanti a non mollare. Fa piacere, ma c’è pure amarezza”.

La vicenda del tram fa parte di un più ampio braccio di ferro, di un clima di tensione generale. L’amministrazione non ne è anche un po’ responsabile?
“L’amministrazione ha mille criticità, ma ha sempre cercato di affrontarle ed è impegnata sui grandi temi che riguardano lo sviluppo di Palermo. Oltretutto, parliamo di un’opera capace di creare posti di lavoro che mette in collegamento l’intera città e promuove rigenerazione urbana. E non entro nel merito del possibile danno erariale. Sono valutazioni che spettano ad altri, anche se io la mia idea ce l’ho. Comunque la inseriremo nel nuovo piano triennale”.

Che voto dà all’ultima sindacatura di Leoluca Orlando, mettendoci dentro tutti gli attori che l’hanno sostenuta?
“I voti li danno i cittadini. Posso dire che abbiamo messo in moto un meccanismo di impegno. Palermo è cambiata. Ci sono tanti problemi che vanno risolti, lo ammetto con franchezza, ma non dipende solo da chi governa. Sulla questione dei rifiuti, per esempio, paghiamo il dazio a sacche di inciviltà. Abbiamo affrontato difficoltà di bilancio e di risorse umane che si vanno assottigliando, eppure siamo andati avanti nell’interesse dei palermitani”.

Cosa lascia Orlando a Palermo, dopo una porzione lunghissima di governo?
“Il sindaco lascia un patrimonio di valori e, come dicevo, una città radicalmente cambiata in meglio. Chi lo nega non sa di cosa parla o è in malafede. Si tratta, appunto, di quella che lo stesso Orlando chiama una visione che deve continuare a vivere, rendendo alcuni passaggi irreversibili. Le pedonalizzazioni che erano state accolte come una tragedia ora sono irrinunciabili per tutti. Abbiamo stabilizzato i precari. La città ha affrontato, reggendo, la tragedia del Covid. E tanto altro”.

Fabio Giambrone sarà candidato sindaco per continuare il lavoro? Insomma, lei c’è?
“Io sono impegnato per la Palermo del 2022. Il tema non può essere minimizzato e ridotto a cosa farà Giambrone. Faccio e sono pronto a fare quello che serve per continuare il lavoro svolto e per mettere in sicurezza il cambiamento. Per il resto: ci vogliono delle precondizioni, ci vuole una coalizione, ci vogliono i contenuti e ci vogliono le primarie per la selezione democratica”.

Ma lei ci litiga mai con il sindaco?
“Io dico le cose in faccia, anche a lui. E sono determinato nel dirle. La libertà è il nostro valore supremo, la forza su cui abbiamo costruito un rapporto formidabile. Non gli ho mai detto di essere d’accordo se non lo ero. Non mi ha mai detto: si fa così e basta. Per questo da sempre condividiamo anni di impegno comune”.


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