L'avvocato morto dopo il vaccino: 'Perché Mario non c'è più?'

L’avvocato morto dopo il vaccino: ‘Perché Mario non c’è più?’

Un'altra famiglia che aspetta di conoscere la verità.
COVID - IL CASO
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Io mi sono vaccinato con Mario. Siamo andati con la stessa macchina, la mia. Lui era felice, si sentiva come rinato, libero dal Covid. Aveva quarantacinque anni, era un uomo giovane e solare e adesso non c’è più”. La storia di Mario Turrisi, avvocato morto dopo il vaccino, la racconta l’avvocato Angelo Tudisca nella doppia veste di amico e di legale di una famiglia che aspetta una risposta dall’aprile scorso. Ripercorrere i fatti significa imboccare la strada di un calvario che non ha requie. Ma il dolore è una premessa necessaria, quando si è in cerca della verità.

Il vaccino e la morte

“Mario – racconta l’avvocato Tudisca – si è vaccinato il 12 marzo 2021 all’ospedale di Mistretta, con la prima dose di AstraZeneca. Si è sentito male il 4 aprile ed è stato trasportato presso il Policlinico di Messina. E’ stata una dottoressa del reparto di Neurologia a dire ai familiari che c’era un nesso verosimile tra il vaccino e il malore e che avrebbe comunicato la notizia all’Aifa. Mario è morto l’otto aprile, stava bene e non c’era alcuna predisposizione alla trombosi. La Procura di Messina ha aperto un fascicolo, sequestrando la cartella clinica e le carte del vaccino”.

La richiesta di verità

“Il 9 aprile – dice l’avvocato Tudisca, citando i suoi numerosi atti – la Procura ha dato incarico ai consulenti per accertare anche ‘se sussiste una correlazione eziologica tra il decesso e la somministrazione del vaccino anticovid AstraZeneca, alla luce delle conoscenze della lettura medica attualmente consolidate’. L’autopsia è stata eseguita il dodici aprile e ancora non siamo a conoscenza di alcuna relazione, non sappiamo nulla, non abbiamo un’idea e tutto ciò è semplicemente intollerabile per una famiglia, la mamma, il fratello e la sorella, che attende di sapere qualcosa. Noi non stiamo dicendo che deve essere stato per forza il vaccino – dice l’avvocato – stiamo soltanto chiedendo la verità. Vogliamo sapere se c’è un legame, oppure se non c’è”.

Il caso Turiaco

La storia dell’avvocato Turrisi è sovrapponibile alla tragedia della professoressa Augusta Turiaco, di cui abbiamo scritto. Gli ingredienti atroci sono la morte dopo il vaccino e l’attesa dei familiari. “Nonostante siano trascorsi ben 233 giorni, a tutt’oggi non risulta depositata la relazione medico legale – si legge nella nota dell’avvocato Daniela Agnello –. La famiglia di Augusta Turiaco aspetta ancora di sapere, con verità e trasparenza, quali siano state le cause che hanno determinato il suo decesso. Ad attendere queste risposte sono i genitori novantenni Paolo ed Helga, ma anche i due figli Alessandro e Tiziana di 23 e 26 anni, ancora studenti universitari, il compagno Massimo, i fratelli Nunzio e Dora, oltre ai familiari, gli amici e la città di Messina ove era amata e stimata. Si chiede una risposta all’inconsolabile domanda che ogni giorno, da 7 mesi a questa parte, li tormenta: cosa ha ucciso Augusta, donna sana e felice che fino a quel maledetto 11 marzo, giorno della somministrazione del vaccino Astrazeneca, scoppiava di salute”.

I vaccini e la giustizia

Nessuno di coloro che stanno soffrendo una perdita ha mai detto che vaccinarsi sia sbagliato. Nessuno ha mai nemmeno asserito che esista una sicura correlazione tra la morte di una persona cara e la somministrazione. Si chiede, appunto, di conoscere i fatti. Queste storie terribili reclamano giustizia. Chi ha visto qualcuno che amava andare via vuole sapere perché è accaduto.

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