Presentata a Palermo la Nazionale Siciliana VIDEO - Live Sicilia

Presentata a Palermo la Nazionale Siciliana VIDEO

Alla base dell'idea sportiva, c'è la consapevolezza che l’isola rappresenti un’entità geopolitica, storica, linguistica e culturale
NASCE LA SICILIA F.A.
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PALERMO – La Sicilia avrà la sua Nazionale di calcio. In data odierna, nella “Sala Gialla Piersanti Mattarella” di Palazzo Reale, è stata presentata ufficialmente la Sicilia Football Association, la selezione calcistica che indosserà i colori giallorossi nelle prossime competizioni mondiali ed europee della CONIFA. Alla base dell’idea sportiva, c’è la consapevolezza che l’isola, benché giuridicamente legata alla Repubblica Italiana in qualità di Regione Autonoma, rappresenti un’entità geopolitica, storica, linguistica e culturale dotata di una sua particolare e distinta identità.

“Sono emozionato nel presentare la nostra realtà qui a Palazzo Reale – dice Salvatore Mangano, presidente della Sicilia F.A -. Tra gli altri, ringrazio anche il Palermo FC, il Calcio Catania, l’ACR Messina e il Meta Catania C5, con cui contiamo di collaborare a beneficio del calcio siciliano insieme a tutte le altre compagini della nostra isola. La Nazionale Siciliana – prosegue Mangano – ha lo scopo di promuovere l’idnetità, la cultura e il patrimonio storico e linguistico della Sicilia, attraverso il calcio in tutte le sue forme: dal calcio maschile a 11 al calcio femminile, passando dal calcio per i disabili al futsal. Vogliamo rappresentare per i siciliani un simbolo di coesione oltre i municipalismi e della dispersione causata dall’emigrazione”.

Da sinistra, Angelo Priolo (Vice presidente) e Salvatore Mangano con le maglie della Nazionale

PORTARE IN GIRO LA SICILIA

Anche l’Assessore del Comune di Palermo, Paolo Petralia Camassa, ha espresso entusiasmo per il progetto: “E’ una straordinaria iniziativa perché l’obiettivo è quello di portare in giro per il mondo l’identità siciliana, le nostre peculiarità e i nostri primati. Allo stesso tempo non è fatto con un metodo divisivo, o come alternativa all’organizzazione della FIFA. Credo che il grande valore di questa iniziativa sia quello di mettere in risalto una serie di realtà che pur non essendo stati nazionali hanno una serie di caratteristiche storiche che li rappresentano. Questo è un valore per la Sicilia ma anche per tantissime altre realtà come il Kurdistan che è parte di questo circuito. Un grandissimo elemento che merita grande considerazione della Sicilia FA è rappresentato dalla possibilità, o meglio dai canoni che mettono i giocatori nelle condizioni di potere giocare per la Nazionale Siciliana. Un canone è quello dei cinque anni di residenza in Sicilia, quindi gente che ha deciso di vivere qua non necessariamente sono nati qua, persone che per ius sanguinis derivano da genitori siciliani, oppure anche coloro che non avendo genitori italiani sono nati in Sicilia, quindi si applica la regola dello ius soli ad un contesto che è quello della CONIFA che credo meriti assoluta considerazione da parte di tutti, anche da parte delle istituzioni sportive e politiche”.

LE MAGLIE

Sono particolari le maglie che indosseranno i calciatori della Nazionale Siciliana, con tre diversi colori e simboli ognuna con uno specifico riferimento. La prima maglia, nominata Vèspiru (Vespro), richiama alla celeberrima insurrezione del Vespro Siciliano del 1282, l’evento simbolo della lotta per la libertà dell’Isola. La seconda, Fidiricu (Federico), è ispirata alla bandiera del Regno di Sicilia, la maglia è un omaggio alla plurisecolare storia dello Stato Siciliano esistito fino al 1816. Infine la terza ed ultima maglia, Ruggeru (Ruggero), si rifà allo scudo degli Altavilla, la dinastia siculo normanna di cui fu massimo esponente Re Ruggero II, fondatore del Regno di Sicilia nel 1130.

I DETTAGLI DELLA NAZIONALE

Il Direttore generale Alberto L’Espicopo, ha rivelato qualche dettaglio in merito alla composizione della rosa che rappresenterà la Sicilia: “I requisiti per la partecipazione è essere siciliani. Per noi esserlo ha un significato molto ampio: puoi esserlo da generazioni o essere nati in Sicilia da genitori stranieri, per noi lo ius soli vale. Così come lo ius sanguinis, quindi avere avi siciliani o ancora il parametro del coniuge, quindi essere sposasti con un o una siciliano/a, infine vale anche essere residenti in Sicilia da 5 anni”.

“Per quanto riguarda i parametri, noi parteciperemo ad eventi internazionali, proveremo a convocare giocatori di categorie più alte possibili. La partecipazione alle nostre selezioni non è obbligatoria, il nostro percorso passa anche dalla conoscenza di questo progetto. Spiegheremo sia ai club che alla federazione il contenuto culturale e identitario del progetto e per chi vorrà partecipare tenteremo di fare un percorso formale per il nulla osta. Cercheremo di avere un livello più alto possibile, anche perché – spiega L’Episcopo – competeremo a Mondiali ed Europei della CONIFA. Contiamo anche di fare bella figura. Abbiamo parlato con giocatori e con futuri componenti dello staff tecnico. Ci siamo dati l’impegno con giocatori e società di inviare richieste di convocazione e ufficializzazioni quando avremo la data dell’evento ufficiale, che è molto lontana. Abbiamo discorsi diplomatici su cui non vogliamo transigere. Stiamo ricevendo richieste di partecipazione anche da giocatori siciliani che militano in campionati professionistici all’estero. Abbiamo deciso di rimandare ad appuntamento successivo l’elenco dei primi convocati”.

“Nazionali giovanili? CONIFA offre anche la possibilità di avere una selezione Under 12. Noi cominceremo fin da subito con un progetto di ‘Villaggio Sicilia’ e coinvolgeremo società del territorio che ci mettano a disposizione le strutture sportive così da organizzare tornei o campionati dove potremo vedere i ragazzi e cominciare a farli avvicinare al nostro mondo. Il progetto più ampio – conclude il Direttore generale – è poi creare affiliazioni con società del territorio e contribuire insieme alla formazione del settore giovanile, soprattutto con società che ancora non hanno potuto farlo. Vogliamo essere anche un supporto da questo punto di vista”.


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