L'inferno sull'Etna, è morto per salvare un'altra vita: chi era - Live Sicilia

L’inferno sull’Etna, è morto per salvare un’altra vita: chi era

L'intervento a 2300 metri, nella bufera, poi il malore che si è rivelato fatale per Salvatore Laudani
CATANIA, LA TRAGEDIA
di
4 min di lettura

Era un tecnico volontario e aveva 47 anni Salvatore Laudani, il soccorritore che stanotte ha tragicamente perso la vita dopo un complesso intervento sull’Etna. Sono state ore d’inferno quelle vissute dalla squadra arrivata sul versante est, nella zona della Valle del Bove, per mettere in salvo un escursionista a quota 2300 metri. E’ proprio il Soccorso Alpino siciliano a raccontare le fasi drammatiche dell’operazione, avviata insieme al Soccorso Alpino della Guardia di Finanza (SAGF). “L’escursionista aveva riportato la frattura di una gamba cadendo all’interno di uno dei canaloni che scendono sulla Valle del Bove dalla cresta denominata “Schiena dell’Asino”, mentre era con alcuni compagni di viaggio. La prima squadra, composta da tecnici del Soccorso alpino e dai militari, ha raggiunto l’area di intervento dopo una faticosa risalita a piedi dal versante etneo meridionale, orientandosi con difficoltà nella nebbia e nella bufera – spiegano -. Raggiunto con difficoltà il malcapitato, dopo aver prestato le prime cure e aver caricato l’uomo in una barella a spalla, ha risalito un ripido dislivello di circa 150 metri per riportare il ferito sulla cresta ed ha intrapreso le procedure per il trasporto a valle. Nel frattempo sono giunte sul posto le altre squadre per aiutare nelle operazioni di trasporto per tentare di raggiungere la Strada Provinciale 92, che scende dal Rifugio Sapienza”.

Buio, nebbia e neve: quando sono precipitate le condizioni meteo

Da quel momento in poi, le condizioni meteo sarebbero precipitate: il fortissimo vento, la nebbia, la neve e poi anche la grandine e la pioggia, hanno messo in gravissima difficoltà i soccorritori che nonostante tutto non hanno perso mai di vista l’obiettivo: salvare la vita all’escursionista. “L’attenzione è stata dedicata alle condizioni del traumatizzato trasportato in barella – precisano – soccorritori prestavano aiuto ai compagni, alcuni dei quali in progressiva difficoltà per i gravi sforzi e per la situazione estrema del meteo. La progressione verso il punto di rientro è stata rallentata dall’oscurità e dalla necessità di procedere in conserva, a stretto contatto, per aiutarsi a vicenda. Nel frattempo è stato concordato con la Centrale Operativa del 118 di Catania, in costante contatto, l’invio di ambulanze medicalizzate in zona di intervento”. Le operazioni di soccorso, iniziate intorno alle ore 11,30 si sono concluse per il ferito verso le 19,30, quando ha raggiunto l’ambulanza. “Ma a quell’ora – proseguono dal Soccorso alpino – i tecnici che avevano effettuato la prima parte del recupero, fortemente provati dagli sforzi, stavano ancora tentando di raggiungere il luogo di rientro, procedendo nella bufera, nella completa oscurità”.

Il salvataggio e le difficoltà

Salvatore Laudani, che con tenacia non si è mai arreso insieme ai suoi compagni, era proprio tra questi. “Aveva accusava un malore tale da impedirgli di proseguire – viene precisato -e alle 00.45 sulla Strada Provinciale 92, dove erano in sosta anche le ambulanze medicalizzate, rientravano tutte le squadre, che recavano con sé il tecnico volontario Laudani disteso su di una barella, traportata per l’ultimo tratto a bordo di un mezzo fuoristrada; Laudani veniva prontamente affidato alle cure dei sanitari che ne constatavano, purtroppo, il decesso all’una di notte”. Una notizia che ha gettato nel più profondo choc e sconforto i colleghi che con lui hanno affrontato quei tragici momenti e tutto il Soccorso Alpino, dal quale in queste ore arrivano messagi di cordoglio. “Il Soccorso Alpino e Speleologico dell’intera Italia – concludono – è profondamente colpito dal lutto e si stringe intorno alla famiglia di Salvatore Laudani, alla quale esprime il suo cordoglio più profondo”.

Il cordoglio

“Ho appreso con grande dispiacere la notizia della scomparsa del volontario del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico siciliano, Salvatore Laudani, deceduto ieri sera nelle difficili operazioni di soccorso di un escursionista sull’Etna”. Lo afferma il capo Dipartimento della protezione civile, Fabrizio Curcio. “Anche a nome del Servizio nazionale di Protezione civile – aggiunge – esprimo profondo cordoglio a tutte le donne e gli uomini del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, ricordandone l’impegno quotidiano. Alla famiglia rivolgiamo le nostre più sentite condoglianze”.

Il cordoglio di Musumeci

“Sono profondamente rattristato per la scomparsa di Salvatore Laudani, volontario del Soccorso alpino e speleologico siciliano, morto la notte scorsa al termine di un intervento di salvataggio sull’Etna.
Le fasi difficilissime del soccorso ad un escursionista, mentre sul Vulcano infuriava la tempesta, la volontà tenace di portare a termine l’intervento a dispetto del pericolo, gli sforzi – e pare che purtroppo, stavolta, gli siano stati fatali – sono l’ennesima testimonianza dell’impegno e della abnegazione con cui i volontari che operano sul territorio siciliano lavorano ogni giorno. Alla famiglia di Laudani, ai colleghi del Soccorso alpino, a tutte le donne e gli uomini impegnati quotidianamente nella Protezione civile regionale, il cordoglio mio e del governo regionale”. Lo dichiara il presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci.

CONTINUA A LEGGERE SU LIVESICILIA


Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI